VOGLIA DI COMPAGNIA
Lockdown, si sta (da) coi cani
Molte famiglie hanno preso Fido o Micio, ma hanno contenuto le spese nei negozi per animali
Per molte persone sole, specialmente anziane, sono stati l’ancora di salvezza dalla solitudine da lockdown e da zona rossa. Inoltre è ormai appurato che la compagnia degli animali domestici generi benefici fisici e psicologici per la famiglia di cui fanno parte, aiuti i bambini nella crescita e gli anziani nel movimento e nell’umore.
Certo è che, da un punto di vista economico, in questi anni gli animali hanno generato una crescita esponenziale nei settori a loro collegati. D’altronde l’aumento degli animali domestici, tanto che ormai il 40% delle famiglie italiane ne possiede almeno uno, ha provocato una domanda di cibo, accessori e di tutto il necessario per curare al meglio le amate bestiole. Tutto ciò, com’è cambiato ai tempi della pandemia?
«Stando a quanto abbiamo osservato in quest’ultimo anno - spiega Emiliano Paganini, responsabile di Maxi Zoo Varese - durante il lockdown molte famiglie hanno adottato degli animali domestici e, di conseguenza, abbiamo assistito a un aumento dei clienti che comprano prodotti soprattutto per cani e gatti. Non solo, perché è cresciuta anche la vendita di articoli per roditori come i conigli o i criceti e, in tal senso, sono migliorate le vendite di fieno, paglia naturale e pellet per la lettiera». Allo stesso tempo, però, «Abbiamo notato una diminuzione dello scontrino medio. Insomma, si compra qualcosa in meno e, magari, si abbassa la qualità del prodotto alimentare acquistato».
Un andamento osservato pure da Iperanimal di Cantello. «Il potere economico delle famiglie - affermano dalla rivendita della Valceresio - è evidentemente diminuito e, quindi, molte persone si rivolgono soprattutto ai supermercati. In questo modo si comprano prodotti di qualità e prezzo inferiore e si evita di compiere due uscite, evitando di venire anche da noi. Inoltre il nostro punto vendita risente della chiusura delle frontiere, che impedisce ai clienti svizzeri di fare acquisti in Italia. Stiamo anche assistendo a un crollo delle vendite di accessori come collari, ciotole, giochini anche se, per fortuna, i clienti fissi li stiamo mantenendo».
Si ricorda, infine, che l’associazione nazionale tra le imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia, Assalco, insieme alle maggiori associazioni del settore che riuniscono medici veterinari e imprese dell’alimentazione animale e dei farmaci veterinari, proseguono la battaglia di lobby per abbassare dal 22% al 10% l’Iva sugli alimenti per gli animali d’affezione e le prestazioni veterinarie.
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