PER NON DIMENTICARE
Lonate, posata la pietra d’inciampo in ricordo di Crivelli
Stamattina la cerimonia in memoria del partigiano morto a Mauthausen

Coesione e comunità, memoria e testimonianza, maturità e condivisione. La Lonate Pozzolo più bella si è ritrovata stamane, domenica 17 marzo, in piazza don Mario Manfrin, a Sant’Antonino, in occasione della posa della pietra di inciampo in ricordo del partigiano Annunciato Crivelli. Un percorso iniziato dalla precedente amministrazione di Nadia Rosa e concluso dall’attuale di Elena Carraro che ha proprio voluto con se l’ex primo cittadino a simboleggiare insieme il ricordo.
LA DEPORTAZIONE E LA MORTE
Quello di un uomo, Crivelli, nato a Sant’Antonino – in via Isonzo 9 – il 17 marzo 1924, diventato partigiano della centoduesima Brigata Garibaldi, deportato nel marzo 1944 a vent’anni a Mauthausen dove arrivò con la matricola 58829 e dove purtroppo trovò la morte il 3 marzo 1945.
PARTECIPAZIONE TRASVERSALE
Questa mattina c’era tutta la politica di maggioranza ed opposizione, c’erano tutte le associazioni territoriali, c’era la rappresentanza dell’ANPI provinciale con la presidente Ester De Tomasi e locale con il presidente Federico Schioppa, c’era la cittadinanza, i ragazzi delle scuole Carminati. Una cerimonia sentita e vissuta con il momento del silenzio, i discorsi istituzionali, la lettura di una poesia sulla pace di Madre Teresa di Calcutta letta da un rappresentante dell’associazione alpini, il canto partigiano Bella Ciao intonato dai ragazzi delle scuole medie e chiusura con l’Inno di Mameli.
GLI INTERVENTI
«Le pietre di inciampo inducono i passanti ad un inciampo emotivo e mentale invitandoli a riflettere sulla storia ed onorare la memoria delle vittime dei campi di sterminio nazisti» ha detto Carraro. Ha aggiunto Rosa: «Sono orgogliosa di questo momento, fondamentale celebrare la memoria». «Noi non dimentichiamo e per questo noi ci siamo - ha aggiunto per ANPI De Tomasi - siamo qui ogni anno, ogni giorno, ogni minuto e in ogni luogo a dire che non è finita, che chi vuole cancellare la storia avrà memoria». Ha concluso il vicesindaco Andrea Colombo: «Annunciato Crivelli era uno di noi, questa pietra vuole perpetrare nelle generazioni a venire il ricordo di quel periodo buio».
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