SANITA’
Long Covid, «riabilitare anche la mente»
L’analisi di Antonio Spanevello, docente dell’Insubria

Il long Covid «è un problema di salute pubblica globale sostanziale, con gravi conseguenze per le persone colpite» e bisogna «agire per prepararci a un grande aumento dei bisogni di riabilitazione in questi pazienti». Lo indica un documento messo a punto da una task force della European Respiratory Society (ERS), pubblicato su European Respiratory Journal, che sottolinea come questa riabilitazione deve essere multidisciplinare, affrontare anche i problemi di tipo piscologico e può giovarsi della telemedicina.
«La disabilità che permane in molti persone dopo la fase acuta del Covid-19 non riguarda solo i polmoni, ma anche il cuore, il sistema neuromuscolare. Molto spesso include anche depressione e stati di ansia, la cui frequenza vediamo essere altissima in questi pazienti, ben oltre il 10%», spiega Antonio Spanevello, direttore dell’Irccs Maugeri di Tradate (Va), ordinario di Malattie respiratorie all’Università Insubria di Varese e tra gli esperti membri della task force dell’Ers. Lo statement, che mira a identificare le linee guida per il trattamento del Long Covid, ha risposto a otto domande cliniche: da quali sono le caratteristiche predisponenti a qual’è l’approccio per gestire le disabilità.
«Età avanzata, la presenza di più comorbidità e gravità con cui si presenta l’infezione da Sars-Cov-2 sono fattori predittivi del Long Covid. Ma difficoltà respiratorie, debolezza e abbassamento di qualità di vita possono riguardare anche pazienti che hanno avuto un’infezione non severa».
La letteratura scientifica è in divenire, e molte restano le incognite. Ma quello che l’Ers ha sottolineato è «l’importanza di una riabilitazione che coinvolga pneumologo, radiologo, infettivologo, neurologo, fisioterapista e anche lo psicologo». Inoltre, attraverso un’analisi comparata di 29 studi «ha evidenziato come la telemedicina possa migliorare l’accesso alla riabilitazione e aiutare a superare le difficoltà di spostamento per i follow-up».
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