IL PROBLEMA
Ludwigia si “mangia” il lago
Dal Bardello si teme l’avanzata della pianta infestante: la Provincia gioca d’anticipo

Il nome presenta una qualche vena esotica che fa sognare paesi lontani e mari caldi. In realtà, Ludwigia hexepetala è sì una specie vegetale esotica, ma proprio per questo motivo la sua presenza del tutto anomala nel Lago di Varese sta causando serie preoccupazioni tra gli esperti naturalisti e non solo.
Dopo voraci nutrie, pesci siluro e gamberi rossi americani, è dunque la volta di un vegetale dalle lontane origini ad accendere i riflettori sulle acque del bacino lacustre varesino. Quasi non avesse già abbastanza problemi.
Come tutte le piante infestanti, la nuova “inquilina” sta velocemente occupando gli spazi delle specie autoctone e ribaltando l’habitat naturale lacustre. Con pesanti conseguenze per flora e fauna. Tanto che la Provincia ha deciso di mettere in cantiere, fra gli ultimi provvedimenti varati prima di fine anno, un progetto ad hoc da 56mila euro attingendo da un apposito “bando regionale per interventi di contenimento specie vegetali invasive per enti gestori dei siti Natura 2000”, come si legge nel documento redatto dall’Ufficio sostenibilità ambientale di Villa Recalcati.
«La specie esotica è presente da circa un decennio nel Lago di Varese, ormai pesantemente colonizzato - si legge fra le attività di sviluppo e gestione progetti per bandi di finanziamento licenziati nel corso dell’ultimo Consiglio provinciale prima della pausa natalizia. Il progetto intende prevenire la sua propagazione fino al Lago Maggiore attraverso il fiume Bardello, nel quale sono già state segnalate varie colonie».
Il rischio, quindi, è che la pianta acquatica in oggetto contamini già dalla prossima primavera anche il Verbano, divenendo perciò ancora più difficile da contenere, per cui è urgente un intervento mirato e in tempi brevi.
Queste le azioni previste dal “progetto contenimento ed eradicazione della Ludwigia hexepetala”: censimento della specie lungo il Bardello e sulle sponde del Maggiore tra la località Cantone a Monvalle e Lisanza, frazione di Sesto Calende; rimozione di alcune formazioni già presenti nel tratto iniziale e terminale del Bardello, nella zona di protezione speciale del Lago di Varese, nelle altre zone ad alta protezione ambientale all’incile (l’imbocco d’un canale) dello stesso emissario del lago ed eventualmente nella zona Canneti del Lago Maggiore.
I lavori hanno già ottenuto la totale copertura finanziaria (verranno effettuati appena le condizioni ambientali lo consentiranno): per 50mila euro attraverso l’apposito bando regionale mentre i restanti 6mila li metterà appunto la Provincia.
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