FESTA DELLA REPUBBLICA
Luino: battesimo civico dei diciottenni
Al Comune è stata consegnata anche la talea gemmata, direttamente dall’albero di Giovanni Falcone

In occasione della festa della Repubblica, ieri, 2 giugno, si è tenuto a Luino il battesimo civico dei diciottenni, con consegna della Costituzione.
Sono intervenuti il luogotenente Cristiano Parafioriti della Guardia di finanza di Luino, il luogotenente Notturno, comandante della stazione dei Carabinieri di Luino, il vicecomandante della Polizia locale di Luino Giovanni Buscetta, la dottoressa Mara Sist, responsabile del Pronto soccorso di Luino e la vicesindaca Antonella Sonnessa, organizzatrice della giornata.
Presenti anche Greta Turnone sindaca del Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi di Luino, la presidente Laura Berutti dell'Avis Luino e i consiglieri della Croce Rossa Italiana - Comitato di Luino e Valli: Michael Perri e Sonia Curtarelli.
All’ingresso del Municipio verrà posta la talea gemmata della pianta di via Notarbartolo, presso la casa di Giovanni Falcone, che è stata consegnata proprio al comune di Luino in simbolo di legalità.
L’intervento della vicesindaca Antonella Sonnessa: «Abbiamo voluto festeggiare il battesimo civico insieme alla festa della nostra Repubblica perché sono intimamente collegati, basti pensare che le donne italiane andarono a votare per la prima volta proprio il 2 giugno 1946. Quest’anno ci è stata anche consegnata la talea dell'albero del dottor Falcone, accolta in Sala Reale da un lungo e caloroso applauso. L'emozione è stata tanta. Ringrazio tutti i relatori che con me si sono avvicendati e che hanno fornito spunti di riflessione per tutti i presenti. Credo che momenti come questi siano indispensabili in una comunità, ho cercato di trasmettere ai giovani che allora non erano ancora nati, che cosa sono stati per la mia generazione quei mesi terribili nei quali uomini e donne dello Stato sono stati uccisi barbaramente nel compimento del loro dovere.
Ho voluto dare una immagine anche umana dei due magistrati, portando una papera di ceramica. Il dottor Falcone era un collezionista di papere e le teneva nel suo ufficio in Tribunale, il dottor Borsellino gliele nascondeva e chiedeva un riscatto di poche lire. Scherzavano tra di loro, come nella bellissima immagine che era esposta a Palazzo Verbania e che tutti conosciamo».
© Riproduzione Riservata