L’INDAGINE
Droga nei boschi: 15 arresti
Operazione Maghreb all’alba di oggi. In tutto venti indagati e sequestrati sette chili di stupefacente

Val Marchirolo, Valcuvia e Valganna: blitz dei boschi dello spaccio, quindici arresti e altre cinque denunce, oltre a duecento segnalazioni di assuntori di stupefacenti e a sette chilogrammi di droga sequestrati.
Il repulisti dei boschi della droga e dagli spacciatori s’è completato alle prime luci dell’alba di oggi, mercoledì 20 febbraio, quando i carabinieri della Compagnia di Luino, col supporto de carabinieri forestali di Luino, Cunardo e Arcisate e del 2° Nucleo elicotteri e del Nucleo cinofili di Orio al Serio, hanno dato esecuzione all’ordinanza di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Varese nei confronti di venti persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di spaccio di stupefacenti.
Tra gli indagati, undici sono destinatari di misura in carcere, quattro andranno agli arresti domiciliari e cinque saranno sottoposti all’obbligo di presentarsi quotidianamente alla polizia giudiziaria.
L’indagine, coordinata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Varese, Flavio Ricci, e convenzionalmente denominata “Maghreb”, è durata oltre un anno a partire dal mese di luglio del 2017 ed è stata avviata e condotta dal personale della Compagnia carabinieri di Luino, anche con il supporto di intercettazioni telefoniche.
L’inchiesta ha permesso di far luce sul fenomeno dello spaccio di stupefacenti nei boschi dei comuni situati a nord della provincia di Varese e al confine xcon la Svizzera. Per incastrare gli spacciatori, i carabinieri hanno installato dieci telecamere e visionato una mole considerevole di filmati (da luglio ad ottobre del 2017). I militari dell’Arma hanno fatto ricorso anche alle fototrappole usate dai cacciatori di cinghiali, che fotografavano il passaggio dei malviventi di giorno e di notte.
L’attività, che ha visto anche la collaborazione delle Stazioni Carabinieri di Marchirolo, Cuvio e Ponte Tresa, ha consentito disgominare un sodalizio criminale composto in prevalenza da cittadini stranieri di nazionalità marocchina provenienti dall’Altomilanese, che si era impadronito dei boschi di Marchirolo, Montegrino Valtravaglia, Marzio, Castello Cabiaglio, Cunardo, Cugliate Fabiasco e Brusimpiano, causando disordini all’ordine pubblico e insidiando la sicurezza dei cittadini, più volte costretti ad abbandonare la zona, minacciati dai pusher.
Non solo. L’indagine ha permesso di identificare oltre dueceto assuntori di stupefacente, per lo più italiani e svizzeri, sui quali sono stati avviati gli accertamenti amministrativi finalizzati alla revisione della patente di guida e di recuperare, nel corso delle varie fasi, oltre settechilogrammi di sostanza stupefacente di diverso tipo tra hashish, marjuana, eroina e cocaina.
Al momento, nei boschi di Marchirolo, Brinzio e Valganna, sono in corso le verifiche dei militari in forza al 10° Genio Guastatori della I Brigata Truppe Alpine di Cremona che, muniti dei metal detector già impiegati con regolarità nei teatri operativi internazionali, sono alla ricerca di armi e di eventuali involucri contenenti stupefacente, nascosti nelle basi operative degli spacciatori.
Nella mattinata odierna sono stati notificati i provvedimenti nei confronti di quattordici indagati esei individui, tutti di nazionalità marocchina, sono ancora da ricercare. Sempre stamane, le operazioni di perquisizione domiciliare e rastrellamento nelle aree boschive hanno consentito di recuperare 22mila euro in denaro contante, oltre 500 franchi svizzeri, 32 utenze cellulari usate dagli spacciatori e 50 grammi tra hashish e cocaina.
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