LA DECISIONE
Luino, ordinanza contro le zanzare tigre
«Evitare ristagni d’acqua». Per i trasgressori multe fino a 500 euro

Cresce l’allarme per il virus del Nilo. Così, accogliendo l’invito del dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’Agenzia di Tutela della Salute dell’Insubria, il sindaco di Luino, Enrico Bianchi, ha emesso un’ordinanza, che rimarrà in vigore sino a fine ottobre, mirata a prevenire le malattie che possono essere trasmesse dalla puntura delle zanzare (in particolare quella “tigre”).
«Questi insetti - si legge nel documento - sono presenti in numero significativo nel territorio comunale come evidenziato dal sistema di monitoraggio e sorveglianza». Sino a oggi, per altro, in tutta la provincia di Varese nessun essere umano è stato contagiato; solo una cornacchia a maggio. Ma in Lombardia - dove al momento il virus circola in tutte le province tranne Monza e Bergamo - si sono già contati due decessi, uno a Mantova e uno a Cremona, e nella non lontana Bassa Novarese, a Borgolavezzaro, il West Nile Disease ha ucciso un uomo di 82 anni.
FOCOLAI LARVALI DA RIMUOVERE
«La priorità - sostiene l’ordinanza - è ridurre la popolazione delle zanzare rimuovendo i focolai larvali. Come Comune siamo pronti a intervenire in particolare se emergeranno gravi infestazioni localizzate nelle aree circostanti siti sensibili quali le scuole, l’ospedale e le strutture per anziani». A essere considerati maggiormente a rischio per la proliferazione di questi esemplari sono i cantieri, gli spazi dismessi, i piazzali di deposito, i parcheggi e le attività di rottamazione e di stoccaggio di materiali di recupero. Una delle prime disposizioni riguarda i contenitori nei quali possa raccogliersi l’acqua piovana.
EVITARE I RISTAGNI
«Vanno immediatamente svuotati e sistemati in modo da evitare che, in caso di pioggia, si riempiano. Al tempo stesso l’acqua presente in tombini, griglie di scarico e pozzetti va trattata ricorrendo a prodotti larvicidi, e i cortili devono essere tenuti sgombri da erbacce, sterpi e rifiuti di ogni genere». Un consiglio è stato rivolto anche a chi si reca abitualmente al cimitero a visitare le tombe dei propri cari: «Qualora non sia disponibile acqua trattata con prodotti larvicidi, nei vasi portafiori, compresi quelli finti, deve essere messa sabbia umida». Per i trasgressori sono previste multe da 25 a 500 euro.
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