TRIBUNALE
Luino, la pace dopo le telefonate anonime: querela ritirata
La donna contesa, la gelosia, le molestie al rivale in amore: 59enne si ritrova a processo, il giudice convince i due uomini a riappacificarsi

Infastidito dalla nuova relazione sentimentale della sua ex fidanzata, se la prese con il nuovo compagno della donna, tempestandolo di telefonate anonime. Non solo: lo bloccò in auto, ordinandogli di lasciare in pace la donna. E così un cinquantanovenne luinese si è ritrovato a processo con le accuse di molestia e violenza privata nei confronti del “rivale”.
Ma alla fine il giudice ha convinto i due protagonisti della vicenda a fumare il calumet della pace. E il procedimento penale contro l’uomo tormentato dalla gelosia si è concluso con il ritiro della querela da parte del denunciante e, di conseguenza, l’estinzione di entrambi i reati.
«Questo atto deve rappresentare un nuovo capitolo della vostra vita», ha detto il giudice Anna Giorgetti all’imputato e alla persona offesa, parte civile nel processo con l’avvocato Andrea Pellicini. Poi l’invito a «vivere in pace», raccolto da entrambi gli uomini.
LA REMISSIONE DELLA QUERELA
Il nuovo compagno della donna al centro della contesa ha accettato la remissione della querela: «Purché da parte sua ci sia il serio impegno a garantire serenità e rapporti pacifici». E l’imputato (difeso dall’avvocato Irene Visconti) ha annuito, consentendo così al giudice di pronunciare la sentenza di non doversi procedere nei suoi confronti.
DISPETTI E BATTIBECCHI
Un rapporto burrascoso, quello tra il maestro di musica e il nuovo compagno della sua ex, che è già sfociato in procedimenti davanti al giudice di pace a causa di dispetti e battibecchi. In questo caso, sotto accusa sono finite le numerose telefonate mute e anonime arrivate sull’utenza della persona offesa tra l’agosto e il dicembre del 2021.
L’AUTO DI TRAVERSO
È di ottobre dello stesso anno, invece, l’episodio che ha portato all’imputazione di violenza privata: l’imputato mise l’auto di traverso in mezzo alla strada impedendo a quella dell’antagonista di uscire da un parcheggio:; poi, quando il secondo scese per protestare, il primo gli intimò di non avvicinarsi più alla donna. Da qui la denuncia, conclusa con un nulla di fatto grazie alla “moral suasion” del giudice che ha convinto i due uomini a seppellire l’ascia di guerra.
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