AMERICA’S CUP
Luna Rossa legnanese
Il timone dell’imbarcazione nasce nei capannoni della Re Fraschini

Fluttua, ma pare che voli. Luna Rossa non è solo una delle barche ipertecnologiche di nuova generazione, il cui scafo praticamente non tocca quasi il pelo dell’acqua. È molto di più: è un’imbarcazione capace di condensare in 23 metri di lunghezza tutta l’esperienza e il talento dei settori ricerca e sviluppo di grandi aziende italiane. Cordami, idraulica, scafo, foil: l’elenco non esaustivo dei materiali prodotti in Italia comprende anche il timone, i cui componenti sono nati tra le mura - è l’indiscrezione trapelata in questi giorni - della Eligio Re Fraschini di Legnano.
L’equipaggio di Luna Rossa potrà avvalersi di tutta la competenza di un’azienda storica, nata nel 1946 grazie all’intuizione del fondatore, Eligio Re Fraschini. Aveva solo 17 anni Eligio quando, assieme al padre Piero, decise di abbandonare il reparto di modelleria meccanica dell’Alfa Romeo di Arese per aprire una piccola attività di produzione di modelli in legno per fonderia.
Dal legno al carbonio, almeno chimicamente, il passo è piuttosto breve: tra la lavorazione dei due materiali passano però anni di specializzazione, tentativi e investimenti, culminati nel nuovo corso della Eligio Re Fraschini.
Oggi l’azienda produce attrezzature e componenti per praticamente qualsiasi settore che richieda performance altissime: il settore aerospaziale, l’automotive, il racing di Formula 1 e, naturalmente, la nautica da competizione. Per questo settore, nel dettaglio, l’azienda di via XX Settembre produce e studia appendici nautiche come chiglie, bulbi, daggerboard e timoni.
I materiali trattati dalla Eligio Re Fraschini sono la fibra di carbonio, l’alluminio, l’acciaio e i nuovi materiali sperimentali su cui l’azienda ha sempre tenuto un’alta riservatezza, anche progettuale.
Sembra incredibile che un reticolo di atomi di carbonio disposti a formare un oggetto prodotto a Legnano possa dare come conseguenza lo spettacolo Luna Rossa. Uno spettacolo che si ripete oggi nella più celebre sfida a due del mondo velistico, l’America’s Cup, nata nel 1851 come gara tra Yacht Club dove il vincitore viene sfidato direttamente da un altro team.
Le imbarcazioni in gara in questa Coppa America sono degli AC75 ad alta tecnologia che consentono ai team di raggiungere velocità impressionanti: si parla di circa 4 volte la velocità del vento, il che significa che Luna Rossa è in grado di viaggiare a una velocità di 40 nodi con un vento a 10. Il timone, in tutto questo, è uno dei pochi punti della barca che resterà a contatto con l’acqua. Timone e foil - per i non esperti: sono le due appendici mobili simili a zampe di insetto ai lati dell’imbarcazione - restano in acqua e, proprio grazie all’altissima tecnologia di questi componenti, quando la barca prende velocità creano portanza, sollevando lo scafo un po’ come avviene con l’aria sulle ali degli aerei. Navigando “in foiling” lo scafo, che è la parte dell’imbarcazione che più rallenta la regata per via dell’attrito, si solleva. Trasformando la più antica competizione velistica in una danza.
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