DOPO IL BALLOTTAGGIO
Passera sindaco, ma non è finita
Lo sconfitto Compagnoni annuncia ricorso al Tar: impugna il voto invalidato nella domenica del pareggio. Polemica sui Social

Fabio Passera è stato confermato sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca con il 51,1% di consensi.
Una conferma che però potrebbe essere definita sub judice, dato che la lista “Idea Comune” guidata da Davide Compagnoni, si sta preparando ad inoltrare il ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar) per una scheda invalidata al primo turno elettorale del 26 maggio, quando si registrò il clamoroso pareggio tra i due candidati. Il ricorso non è partito prima perché il regolamento prevede che sia proponibile solo dopo la proclamazione del sindaco, avvenuta nel cuore della notte, tra domenica e ieri, in municipio.
Compagnoni, per ora, non vuole entrare nel merito, ribadisce il grande risultato ottenuto dai suoi “ragazzi” che hanno conquistato Maccagno «il cuore pulsante del nostro vasto Comune».
Fabio Passera, con la lista “Impegno Civico”, si è imposto - dopo il pareggio per 802 vori a testa del primo turno - per 842 a 804 voti. La forbice larga è determinata dai conteggi delle valli, in Veddasca, e a Campagnano si è ristretta mano a mano che lo spoglio andava avanti, fino a registrare i 38 voti di scarto finali.
Domenica mattina, sui Social, c’era ancora qualche “fisiologica” traccia di polemica tra opposte tifoserie di paese rispetto ai voti di cittadini stranieri, residenti ovviamente, conquistati da “Impegno Civico” ai danni della lista Idea Comune. A proposito del ricorso, Passera è stato categorico nel dire che «la politica si fa nelle urne e non nelle aule dei tribunali». «Poi - aggiunge ora - ho già espresso i miei complimenti al gruppo di Davide Compagnoni per aver intercettato un certo malessere che merita di essere capito, a cui va data una risposta».
L’obiezione di Passera era stata in qualche modo anticipata dal gruppo Idea Comune già nei giorni scorsi, quando aveva evidenziato che «proprio perché si fa nelle urne, i risultati devono essere verificati». Passera non si scompone. «Sarò il sindaco di tutti come ho sempre fatto - spiega il neoeletto - e come è giusto che sia, come ho fatto dal primo giorno di lavoro. Poi, certo, non metto la testa sotto la sabbia e i dati meritano riflessioni ma queste sono le regole della democrazia, si vince e si perde anche per un voto, ma non c’è nessun astio con l’altra lista».
Inutile dire che Maccagno con Pino e Veddasca, anche per la sua estensione territoriale, seconda solo a quella di Varese, ha avuto ed avrà un ruolo ancora più centrale nella futura Comunità Montana che dovrebbe presto designare un presidente: il nome di Passera circola tra i colleghi che compongono l’ente e che agli albori si chiamava proprio Comunità Montana Valli Veddasca e Dumentina.
In questi giorni si registrano contatti frenetici tra i sindaci. «Non mi appassiona il tema su chi sarà il prossimo presidente - commenta Passera - ho sempre servito con trasporto e per l’interesse della collettività altre assemblee, come i Piani di zona, credo con spirito di servizio e mi è stato anche riconosciuto. Dico subito che chiunque sarà a capo di questo ente dovrà lavorare come noi perché tornino centrali la Veddasca e la Dumentina, che devono essere in cima all’agenda politica del territorio. Se così non fosse, il prossimo Esecutivo ci vedrà in disparte, al di fuori. Non ci spaventa, non ci toglie il sonno fare opposizione, ci toglie invece il sonno che le nostre montagne non tornino al centro del dibattito».
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