L’OASI
Mille anfibi salvati
Nel Parco Valle del Lanza vengono aiutati rospi, rane e tritoni
È record di anfibi salvati all’interno del Parco Valle del Lanza, l’area verde che comprende anche una porzione del territorio malnatese.
Secondo un primo aggiornamento di volontari e responsabili dell’ente naturalistico, pur essendo soltanto a fine marzo e quindi alla vigilia della stagione più “calda” per rane e rospi che vanno in calore, sono già un migliaio gli anfibi, “migranti dell’amore”, che sono stati salvati.
Entrando nel dettaglio, le attività per aiutare un attraversamento delle strade in sicurezza, sono iniziate il 26 febbraio, «cosa inusuale - spiegano dal Parco - rispetto agli ultimi anni, in cui avevamo assistito a uno slittamento a marzo».
Finora sono stati aiutati 664 esemplari di rospo (558 maschi e 106 femmine), dei quali 515 verso il sito riproduttivo e 149 verso il rifugio. Mai, dal 2016 ad oggi, erano stati salvati così tanti rospi, tanto che l’anno scorso ci si era fermati soltanto a 542 esemplari.
A questi si aggiungono altri animali più particolari: 55 rane dalmatine, 77 rane di Lataste, 12 tritoni crestati e addirittura cinque salamandre.
«Attualmente - spiegano - complice l’abbassamento delle temperature, i movimenti sono fermi, ma confidiamo in una ripresa con l’arrivo della primavera per aumentare ancora di più numeri già soddisfacenti».
Inoltre il sito del Parco Valle del Lanza, «grazie a un contributo assegnato tramite un bando Cariplo, sarà oggetto del posizionamento di barriere fisse e sottopassaggi per incanalare il movimento degli anfibi dalle zone di rifugio a quelle riproduttive. Si tratta di un importante intervento per la salvaguardia della biodiversità del parco».
Intanto l’attività salva-rospi è partita anche in un’altra zona umida particolarmente amata dagli anfibi, ossia fra la Valganna e la Valmarchirolo. Qui, fra Ganna, Ghirla e soprattutto fra Lavena Ponte Tresa e Brusimpiano, lungo la strada provinciale 61, i volontari hanno sistemato le reti e hanno iniziato ad aiutare le rane ad attraversare in sicurezza.
Armati di secchiello, guanti, pettorina catarifrangente e torcia, ci si trova all’imbrunire e si va in cerca di rane. Quando si scova un rospo, lo si raccoglie e si porta dall’altra parte della strada, evitando che l’animale debba zigzagare fra i veicoli di passaggio col rischio, altissimo, che venga spiaccicato.
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