L’APPELLO
Molestava la figlia, condannato
Malnatese dovrà scontare quattro anni
«Perversa bramosia sessuale» nei confronti della figlia tredicenne. Questa condotta, così definita dal gip del Tribunale di Varese Giuseppe Fertitta, è costata a un malnatese di 49 anni una di condanna per violenza sessuale a quattro anni di reclusione giunta al termine di un giudizio con rito abbreviato.
A poco meno di nove mesi di distanza dal primo grado, la prima Corte d’appello di Milano ha emesso una sentenza di conferma a carico dell’imputato, difeso dall’avvocato Tiberio Massironi, al quale da oltre diciotto mesi è vietato avvicinarsi alla figlia e ai luoghi da lei frequentati.
È stata proprio la ragazzina, nel gennaio di due anni fa, a fare le prime, parziali confidenze sul suo terribile segreto allo sportello ascolto della scuola media che frequentava a Malnate. Un’audizione protetta prima e un incidente probatorio poi hanno definito meglio i contorni della vicenda. Secondo il «genuino narrato» della vittima, gli episodi contestati, collocati tra il 2017 e il 2019, sarebbero avvenuti quando la ragazzina era affidata al padre, separato dalla moglie.
Poteva essere il mercoledì pomeriggio o la giornata del sabato, fatto sta che più di una volta la figlia, quando era sola con il genitore, è stata sottoposta ad attenzioni sessuali.
Con la scusa di vedere la tv assieme, il padre la portava in camera da letto e mentre erano sdraiati «la toccava dalla pancia in giù». Facile intuire «lo stato di soggezione e di prostrazione psicologica» verso il padre da parte della giovane, che per altro aveva lamentato anche di aver subito ripetuti maltrattamenti. Maltrattamenti esclusi al termine del processo di primo grado, la cui sentenza ha inoltre stabilito la perdita della reponsabilità genitoriale per il padre, inoltre punito a risarcire 15mila euro alla parte offesa, costituitasi attraverso la madre e rappresentata in giudizio dall’avvocato Elisabetta Brusa. Trattandosi di reato ostativo, da scontare in carcere, il difensore dell’imputato ha già preannunciato ricorso in Cassazione con la speranza di ottenere lo stesso risultato ottenuto da un imputato di Venegono Inferiore che fu assolto da un’accusa analoga due anni fa.
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