IL FURTO
Rubata l’aquila degli alpini
La statua in bronzo, simbolo delle penne nere, sparita dal piazzale della sede
L’aquila degli alpini è volata via. È stato rubato nelle scorse ore lo storico simbolo delle penne nere che, da oltre trent’anni, accoglieva soci e simpatizzanti nella sede di via Guido Rossa.
Qui, nei pressi del campo di baseball, in una zona isolata della città, qualcuno ha approfittato della notte fra mercoledì 16 e giovedì 17 gennaio per entrare nel perimetro della casa della realtà associativa e portare via la statua bronzea dell’animale alpino per eccellenza.
Se ne sono accorti gli alpini capitanati dal capogruppo Carlo Croci quando, giovedì, si sono recati in sede. A prima vista sembrava tutto a posto ma, a un certo punto, qualcuno si è accorto che nel “panorama” mancava qualcosa. E, infatti, sul basamento di granito in cui “atterrava” la loro splendida aquila di bronzo, la scultura si era volatilizzata.
Qualcuno l’aveva presa e portata via.
L’animale, simbolo di forza e coraggio degli alpini e raffigurato sul cappello ad ali spiegate, dava un benvenuto solenne a chi arrivava in via Guido Rossa. Realizzata in bronzo una trentina di anni fa, grazie al metallo fornito dal commilitone Francesco Borghi, la statua pesa circa sei chilogrammi ed era stata posta su un cippo in granito. Probabilmente qualcuno l’ha adocchiata e poi, sfruttando le tenebre, è andato all’attacco. Non dev’essere stato facile rimuoverla ma, probabilmente utilizzando uno scalpello, l’aquila è stata staccata dal basamento per poi essere trafugata.
«Era proprio una bella opera - dice, rammaricato, il capogruppo Carlo Croci - ed era uno dei nostri simboli che abbelliva la sede. Il bronzo, in sé, può valere poco, circa 60 euro però l’opera d’arte potrebbe aggirarsi attorno ai 1.000 euro, ma per noi aveva un valore inestimabile».
Infine l’appello, consegnato a una nota del gruppo.
«Tenetevela o riportatecela di nascosto come l’avete presa. Per voi sarà sempre e solo freddo metallo. Noi ne abbiamo una ognuno, su ogni nostro cappello. Noi siamo la nostra aquila, voi siete il roditore che dall’aquila fugge».
Già, perché l’aquila, per gli alpini, ha un significato molto profondo che deriva dal mondo classico, quando la regina dei cieli era considerato un animale sacro e superiore per forza ed era anche un simbolo dell’esercito romano.
In epoca moderna venne appunto adottata anche dagli alpini e posta sul loro cappello perché, come recita una frase alpina e come dimostrano le azioni eroiche compiute in guerra da questo corpo militare tanto amato in Italia, «gli alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata ».
A seguito del furto, il Gruppo Alpini di Malnate ha sporto denuncia ai carabinieri della locale stazione, che hanno avviato le indagini. In passato le penne nere malnatesi avevano già subito la visita dei ladri, sempre nella loro sede, dove erano stati rubati alcuni macchinari agricoli. Stavolta, da un punto di vista affettivo, è andata peggio.
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