IL PROCESSO
Alla sbarra l’ex Signor Trump
Il quarto marito di Ivana accusato di aver molestato i passeggeri di un volo

Agli avidi consumatori di cronaca rosa basta solo sentire il nome: Rossano Rubicondi, quarto marito di Ivana Trump e belloccio da format televisivi.
Chi non trascorre il tempo libero con Barbara D’Urso Rubicondi lo conosce in ben altre vesti, quelle di imputato.
Nella mattina di ieri, 23 gennaio, davanti al giudice Rossella Ferrazzi, si è aperto il processo nei confronti del quarantaseienne attualmente residente a West Palm Beach, Florida.
Difeso dall’avvocato Elena Luviè, è accusato di violazione del codice della navigazione, reato che commise il 22 settembre del 2014 in volo, direzione Malpensa.
Ovviamente l’ormai ex marito della ex moglie del presidente Usa Donald Trump non si è preso la briga di presentarsi in aula e l’udienza è stata rinviata su richiesta dell’avvocato Luviè di termini a difesa.
Rubicondi in aereo fece un vero e proprio show, o meglio, si produsse in una serie di capricci isterici tipici di chi si sente molto vip.
Si imbarcò a Istanbul su un volo della Turkish Airlines, in una giornata di tempo burrascoso.
Viste le condizioni meteo il capitano invitò tutti i passeggeri a restare seduti sui sedili con le cinture di sicurezza allacciate per tutta la durata del viaggio o comunque fino a nuovo ordine. Perché si sa, il capitano comanda.
Ma lui di rispettare le indicazione non ne ha voluto sapere.
Voleva a tutti i costi dell’alcool e così iniziò a vagare su e giù per la carlinga, gridando «datemi da bere, voglio il vino, che cazzo volete da me, datemi il vino».
Hostess e steward provarono a calmarlo, a farlo tornare al suo posto, anche perché oltre alle sue bizze c’erano pure le turbolenze da gestire e il resto dei viaggiatori stava incominciando a preoccuparsi.
Il quarantaseienne - che qualche palato fine avrà notato nel cinepanettone Natale a Beverly Hills nei panni di se stesso, ossia di uomo attratto dalle donne mature - era decisamente indomabile, tra insulti e minacce, così il personale di bordo decise di accontentarlo portandogli del vino.
Ma non bastò a calmarlo. Fino all’atterraggio a Malpensa, Rubicondi proseguì con le contumelie e gli sproloqui.
A un certo punto tirò in faccia una bicchierata di vino a una delle assistenti di volo, poi afferrò la collega e la scaraventò contro la porta del bagno, nello sgomento generale.
Ovviamente il comportamento di Rubicondi venne segnalato alla torre di controllo, così una volta atterrato si ritrovò la polaria ad attenderlo. Accompagnato negli uffici di polizia del Terminal 1 venne denunciato ai sensi dell’articolo 1231 del codice di navigazione.
Ma il ciclone gli mandò in fumo il progetto. Chissà, forse era in preda a una crisi di disperazione alcolica.
Sta di fatto che chiese aiuto a Ivana e trovò casa a New York.
Sarà lei a pagare la parcella all’avvocato Luviè? Segreto professionale.
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