SU ORDINE DEL GIP
Maltrattamenti al nido, domiciliari revocati a un‘educatrice
La 22enne di Parabiago è accusata di maltrattamenti aggravati nei confronti di minori. Il processo sull’asilo di Vanzago riprenderà il 3 dicembre

Revocati gli arresti domiciliari a una delle tre educatrici del nido privato di Vanzago arrestate lo scorso 24 luglio su ordine del giudice per le indagini preliminari milanese Giulio Fanales. Il Tribunale del Riesame del capoluogo lombardo, accogliendo in parte il ricorso difensivo, ha disposto la scarcerazione di una delle tre indagate, una ventiduenne di Parabiago, accusata di maltrattamenti aggravati nei confronti di minori, e le ha contestualmente applicatola misura di interdizione dalla professione con obbligo di dimora. Restano ai domiciliari B.R., 44 anni di Vanzago, titolare del nido di via della Filanda, nonché l’altra educatrice, una trentaduenne di Villa Cortese.
LE ACCUSE
Sono ritenute responsabili, in concorso tra loro e con altre due donne indagate a piede libero, di maltrattamenti aggravati nei confronti di 35 bambini, di età compresa tra i sei mesi e i tre anni, per un periodo che si sarebbe protratto fino al febbraio di quest’anno. Secondo la ricostruzione della Procura di Milano, che ha preso spunto dalle dichiarazioni di due ex educatrici, le indagate «urlavano a breve distanza dal viso dei bambini, a scopo punitivo, usando toni aggressivi ed espressioni scurrili; li strattonavano e tiravano loro le orecchie, facendoli sedere con forza sulla sedia o sul seggiolone; li confinavano sul seggiolone al buio, lasciandoli chiusi in bagno da soli quando non riuscivano a dormire; li mettevano nella culla e li chiudevano da soli in una stanza quando piangevano; e non li cambiavano quando era necessario». Tutti episodi, per dirla con il gip Fanales, «che costituiscono una chiara espressione di un complessivo e costante atteggiamento vessatorio, aggressivo ed umiliante, di particolare offensività nei confronti dei piccoli». Il gip ha inoltre stigmatizzato «la spiccata capacità a delinquere della titolare del nido» che, nonostante le misure cautelari e interdittive, «ha continuato a porre in essere soprusi e violenze ai danni dei bambini a lei affidati».
IL PROCESSO
Nel gennaio del 2023, la titolare (la stessa attualmente ai domiciliari) e altre cinque educatrici del nido di Vanzago si ritrovarono indagate per maltrattamenti aggravati nei confronti di un’altra ventina bambini, tutti di età inferiore ai tre anni, che secondo i carabinieri della compagnia di Legnano, coordinati dalla pubblico ministero milanese Maria Cardellicchio, sarebbero state vittime di reiterate condotte prevaricatrici e di sopraffazione, nonché di sistematiche violenze fisiche e psichiche. Per questo, le indagate furono sottoposte alla misura cautelare dell’obbligo di firma e si videro vietare l’esercizio della professione per 12 mesi. Per tutte e sei il processo ordinario è in svolgimento dinanzi alla quinta sezione penale del Tribunale penale di Milano. La prossima udienza sarà il 3 dicembre.
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