IL PERSONAGGIO
«Nello spazio passando da Comerio»
Marco Berry si offre candidato come astronauta
Dallo smoking delle Iene alla tuta da astronauta. Una spedizione da Torino allo spazio passando per Comerio.
È un’avventura straordinaria quella che sta vivendo Marco Berry. Il cinquantasettenne personaggio televisivo – noto al grande pubblico per essere stato uno degli inviati di punta delle Iene – si è messo in testa una pazza idea: quella di essere il primo civile ad andare nello spazio. Tutto è nato da un incontro in una scuola: «Sono rimasto sconcertato quando un ragazzino di 13 anni, stessa età di mia figlia, mi ha detto di non credere più ai sogni – racconta Berry -. In quelle parole ho letto la sconfitta della mia generazione. Ma nello stesso tempo ho voluto dimostrarle che i sogni non solo sono necessari, ma si possono realizzare».
E così, lo scorso 1 gennaio, l’ex Iena ha iniziato la preparazione per la sua esperienza a gravità zero: un allenamento quotidiano all’insegna del motto “mens sana in corpore sano”. «Mi assiste quella che chiamo la mia “gang”, un team di professionisti che hanno voluto seguirmi in questa pazzia. Dalla nutrizionista Felicina Biorci allo psicologo Beppe Vercelli, mental coach della Juventus, a Luciano e Stefano Gemello che mi aiutano nella preparazione atletica».
Come si può andare realmente nello spazio? Per riuscirci bisogna convincere uno tra Elon Musk, Vladimir Putin e Xi Jinping. Mica facile, ma neppure impossibile. Ecco perché, oltre alle lezioni per perfezionare l’inglese, Berry ha cominciato a studiare anche qualche libro sulla lingua cinese. «Nelle prossime settimane – continua l’ex Iena – mi aspettano corsi di paracadutismo, per imparare a pilotare l’aereo, per ambientarmi sott’acqua. Nel frattempo tengo sui social una sorta di diario di quest’esperienza, che andrà avanti fino al 31 dicembre. Sono anche disponibile a fare da cavia/ambasciatore di progetti tecnico-scientifici da sperimentare a gravità zero: i ricercatori o le piccole e medie aziende che fossero interessate a un’iniziativa di questo tipo, possono contattarmi. Resterei testimonial del progetto anche se non dovessi andare in orbita».
Come accennavamo, c’è anche un po’ di Varese nel sogno di Berry. Sì, perché l’aspirante astronauta è in stretto contatto con Asimof, associazione con sede a Comerio attiva nella diffusione della cultura dello spazio, anche attraverso la progettazione e realizzazione di modelli fedeli delle navicelle spaziali (tra le chicche dell’associazione varesina ci sono le riproduzioni della capsula Apollo 11, del satellite artificiale Sputnik e del razzo Soyuz). «Sono persone che hanno studiato a fondo le strumentazioni utilizzate per i viaggi in orbita – sottolinea Berry -. Andrò da loro per prendere un primo contatto diretto con i veicoli spaziali». L’impegno è notevole: servono testa, cuore, fisico. E una volontà d’acciaio. «Per realizzare un sogno bisogna rimboccarsi le maniche, ma ne vale sempre la pena – assicura Berry -. Un aforismo dice: mira alla luna, anche se la manchi atterrerai tra le stelle».
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