SCULTURA
Marmo ritrovato di Odoardo Tabacchi da Ganna a Brescia

Di Odoardo Tabacchi, scultore nato a Ganna nel 1831 da una famiglia della Valtravaglia, ormai si ricordano in pochi e, dalle nostre parti, praticamente nessuno. Ma se l’autore del monumento a Cavour a Milano non è profeta in patria, è venerato e omaggiato a Brescia, per via del suo celebre Arnaldo, bronzo epico posto a oriente dell’omonima piazza.
Ma c’è un però, perché ora esiste un filo che lega Varese alla «Leonessa d’Italia»: è un marmo scolpito da Tabacchi e raffigurante Arnaldo da Brescia, datato 1866, che è stato scovato dall’antiquario varesino Francesco Bucaro e acquisito dalla Fondazione «Ugo da Como», grazie a finanziamenti della Fondazione Cab e degli Amici dei Musei di Brescia, assieme a un inedito bozzetto in gesso donato dall’ambasciatore Antonio Benedetto Spada.
Il senatore Ugo da Como era appassionato collezionista delle opere di Tabacchi e fu tra i promotori dell’erezione del monumento al monaco Arnaldo, vissuto nel XII secolo, icona del libero pensiero e simbolo degli ideali risorgimentali, messo a morte dal Barbarossa. Così, nel 1869, venne indetto un concorso pubblico nel quale furono presentati ben 29 bozzetti, poi esposti in città nella Crociera di San Luca.
Vincitore risultò Tabacchi, con un’idea giudicata anche troppo ardita, per cui gli fu chiesto di moderare lo slancio espressivo della figura scolpita. Nel 1877 il comune diede poi l’incarico all’architetto Antonio Tagliaferri di progettare il basamento della statua in bronzo, alta quattro metri, che fu collocata in largo Torrelunga, l’odierna piazza Arnaldo.
Brescia dunque rende omaggio all’arte di Odoardo Tabacchi (e a Tagliaferri) con la mostra «Arnaldo ritrovato», aperta al Museo di Santa Giulia fino al 23 luglio, comprendente, oltre al gesso e al marmo, il nucleo di disegni di Tagliaferri per il basamento e alcune opere a stampa che attestano la riscoperta della figura di Arnaldo da Brescia tra Sette e Ottocento.
Settanta tra sculture, libri a stampa, fotografie d’epoca, disegni e dipinti provenienti dalle raccolte della Fondazione Ugo da Como, dalle Civiche Raccolte bresciane, dal Museo di Ligornetto e da privati, consentono infatti al visitatore di godere appieno delle tre sezioni della mostra, riguardanti «Arnaldo da Brescia in età moderna (XVIII - XIX secolo)», «Le proposte per il monumento» e «Antonio Tagliaferri e la collocazione del monumento».
Odoardo Tabacchi, scomparso nel 1905 a Milano, fu allievo di Vincenzo Vela e a sua volta maestro di Pietro Canonica (che fu anche compositore, e del quale è il progetto delle scuderie di villa Panza) e del più noto scultore simbolista Leonardo Bistolfi, docente all’Accademia Albertina di Torino e si dedicò soprattutto alla scultura monumentale, ma di lui si ricordano anche le «tuffoline», vivaci bronzetti di figure femminili al bagno immancabili nei salotti borghesi del tempo.
La scultura in marmo di Carrara ceduta da Bucaro, di grande qualità e assai precedente al bronzo finale di Arnaldo, testimonia la volontà dell’artefice di documentarsi sulla figura del monaco bresciano di cui non esisteva iconografia. Le ricerche sull’opera sono state possibili grazie anche all’aiuto della Fondazione Torre Colombera, di Gorla Maggiore, dove ha sede la gipsoteca di Tabacchi, che ha prestato per la mostra due disegni preparatori.
«Arnaldo ritrovato» - Brescia, Museo di Santa Giulia, via Musei 81b, fino al 23 luglio da lunedì a domenica 9.30-17.30 (dal 16 giugno 10.30-19), info 030.2977833.
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