LA RICORRENZA
Gli 80 anni della locandiera senza paura
Festa per Armida Raimondi: mai piegata da minacce ed estorsioni

Ha soffiato le fatidiche ottanta candeline una delle istituzioni del mondo della ristorazione locale: stiamo parlando di Armida Raimondi, la storica locandiera marnatese che non si è mai lasciata intimidire dai malviventi né dalla criminalità organizzata. Non si è mai piegata neppure di fronte alla minaccia di vedersi distruggere i negozi se non avesse versato 50 milioni di lire in contanti. Un esempio.
FESTA IN PAESE
Ieri, come sempre dietro agli amati fornelli, Armida è stata celebrata e festeggiata da parenti e amici, il figlio Luca Vergani ne ha voluto ricordare la forza d’animo e l’esempio. «Non ha mai ceduto neppure a minacce, rapine e intimidazioni. Neppure quando hanno tentato di taglieggiarla, neppure nei momenti peggiori e più bui. È un faro per la comunità». Insignita del titolo di maestra del Commercio, con la sua attività di famiglia avviata ben prima della sua nascita, quasi 90 anni fa, Armida Raimondi fa a buon diritto parte della storia della Valle Olona. Una famiglia di commercianti e ristoratori da sempre a Nizzolina, ancora dietro ai fornelli intenta a cucinare a 80 anni, i segreti della cucina li ha imparati dalla madre Elvira Broglia che, prima di passarle il testimone aveva condotto la trattoria per 55 anni, anche lei ai fornelli fin oltre gli 80 anni. Una tempra forte quella della famiglia originaria di Castellanza che il secolo scorso, nel 1935, si era trasferita a Marnate. Pochi chilometri che in altri tempi parevano essere distanze lunghissime, cambiando campanile.
DA CASTELLANZA A NIZZOLINA
E da qui è partita la storia della trattoria che è notissima a Nizzolina che con il tempo è rimasta sempre se stessa. Semplice come la sua cucina. Armida non ama parlare dei tempi molto duri attraversati poco più di 20 anni fa, quando si sentiva quotidianamente minacciare di morte dai malviventi. «Hai fatto un errore molto grave, adesso la pagate», le dicevano. «Non avvisare i carabinieri non possono fare niente, tanto la tua vita è finita». Ma Armida non ha mai ceduto, i carabinieri li ha sempre chiamati e ha collaborato con la giustizia. «Un orgoglio essere figlio di una donna con questa enorme forza di animo», afferma Luca Vergani che proprio in occasione del compleanno della madre ha voluto rendere pubblica i segreti nascosti di una storia famigliare, nota alle persone più vicine e comunque costellata da eventi che avrebbero messo in ginocchio i più. «Sei un esempio di tenacia, coraggio e dedizione, valori che hai incarnato in ogni momento, anche nei periodi più difficili», rimarca il figlio consigliere comunale, «In un contesto segnato da sfide e avversità, compresa la minaccia della criminalità organizzata, hai dimostrato che la determinazione e la forza di volontà possono superare qualsiasi ostacolo. La tua capacità di resistere e di mantenere viva questa tradizione rappresenta un patrimonio inestimabile per tutta la comunità».
SEMPRE AI FORNELLI
Anche ieri era ai fornelli, tra le pentole, perché non è letteralmente capace di restare lontana dall’attività di famiglia anche nelle giornate di festa, un grande amore che continua a trasmettere in quanti la frequentano. Ieri in molti hanno fatto gli auguri ad Armida Raimondi Vergani: «Mamma sei una donna forte e resiliente, che ha saputo affrontare e vincere le prove più dure, lasciando un segno indelebile nel tempo: ogni giorno ci insegni ad avere forza e coraggio». Armida Macchi è nota a Marnate (ma non solo, perché molti clienti frequentano la sua locanda provenienti da tutta la Valle Olona e anche oltre) per i piatti della tradizione regionale, dal risotto ai funghi alla cassoeula, la pasta e fagioli e la trippa. È una donna di altri tempi che con i suoi piatti delle radici ci trasmette un messaggio semplice e rassicurante: stare saldi, con il sorriso sulle labbra e sapere fare ciò che è giusto sempre. Del resto la sua storia lo racconta meglio di qualsiasi aneddoto.
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