LO STRAPPO
Marsico, addio Forza Italia
Dopo vent’anni di militanza e una lunga carriera nelle istituzioni l’avvocato varesino lascia il partito: «Non è più la mia comunità»

«Non mi sento più parte di una comunità e, dunque, è venuta meno una delle condizioni necessarie per la mia permanenza all’interno del progetto politico che per lunghi anni mi ha visto partecipe e, a volte, protagonista».
Dimissioni. Non annunciate, forse inevitabili.
Luca Marsico, per due decenni leader e punto di riferimento di Forza Italia in provincia di Varese e non solo, dice addio al partito fondato da Silvio Berlusconi e di cui è stato militante, rappresentante nelle istituzioni e dirigente provinciale.
Nessuna polemica, nessun esplicito atto di accusa. Piuttosto l’amara constatazione di un isolamento progressivo e inesorabile, di cui si erano avvertiti i primi sintomi già nella campagna elettorale che aveva preceduto il voto per la Regione. Lo scrutinio e la mancata rielezione di Marsico a Palazzo Pirelli, dopo cinque anni di impegno quotidiano e di assunzioni di responsabilità nel parlamento lombardo, avevano confermato i sussurri della vigilia, che raccontavano di tensioni tra le componenti interne e di una possibile “migrazione” dei voti di preferenza verso altri lidi.
Da allora, i rapporti tra lo stato maggiore forzista e l’ex consigliere comunale, sindaco, presidente di Comunità montana, assessore, vicepresidente della Provincia, deputato regionale si sono progressivamente deteriorati. Fino all’annuncio affidato a un video pubblicato sulla bacheca di Facebook e a una lettera inviatala all’europarlamentare Lara Comi e al vicecoordinatore Angelo Palumbo.
«Ho lasciato che si tenessero le elezioni provinciali prima di comunicare le mie dimissioni dall’unico partito in cui abbia mai militato - ha precisato l’avvocato varesino -. Sono stati vent’anni entusiasmanti, che mi hanno donato molte soddisfazioni e durante i quali ho messo a disposizione di Forza Italia più di un terzo della mia vita per contribuire a diffonderne gli ideali di libertà».
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