IL CASO
Massacrato di botte, ricoverato a Varese
Indagini sulla brutale aggressione di un 32enne filippino

«Ma che cosa guardi, eh? che cosa hai da guardare?». Un’occhiata di troppo, probabilmente nemmeno reale ma solo percepita da tre uomini, è bastata a innescare la furia. Botte da orbi, a un cittadino filippino e che risiede a Varese, un giovane uomo di 32 anni. Il fatto sarebbe avvenuto a Milano, «in un parco», così ha raccontato il giovane ferito, una volta arrivato all’ospedale di Circolo di Varese. Una aggressione brutale, almeno a giudicare dalle conseguenze, e cioè il volto completamete tumefatto, il setto nasale rotto, un occhio gonfio. «Che cosa è successo?». «Sono stato aggredito e malmenato», il racconto dell’uomo che era accompagnato da un amico. Poco dopo, al Pronto soccorso dell’ospedale varesino, l’arrivo della moglie del giovane ferito che ha intenerito tutti i presenti, per essere rimasta al capezzale del marito tutta la notte e fino al mattino, senza lasciarlo un istante.
Chi ha ridotto così quell’uomo e perché? Al momento si sa soltanto quanto avrebbe raccontato a chi lo ha visto arrivare in ospedale in quelle condizioni, accompagnato appunto da un amico, miracolosamente scampato all’aggressione. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, il 31enne filippino avrebbe trascorso la serata a Milano con un amico, almeno uno, cioè quello che poi lo ha riportato a casa facendo tappa all’ospedale di Circolo.
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