IL CASO
Meningite all’istituto Verri, profilassi per studenti e insegnanti
Il ragazzo colpito dal virus sta meglio: scuola sanificata

Si è verificato un caso di meningite all’Istituto professionale “Pietro Verri” di Busto Arsizio: il ragazzo risultato positivo è ricoverato in ospedale, ma è in ripresa. Ieri, mercoledì 30 aprile, ha rassicurato la preside con una fotografia in cui alza il pollice. Come da protocollo, il personale di Ats Insubria sta somministrando la profilassi agli studenti e gli insegnanti che lunedì scorso sono entrati in contatto ravvicinato con il giovane. «Rassicuro le famiglie e il personale scolastico - sottolinea la dirigente del “Verri”, Maria Cristina Cesarano -. Non vi è alcun motivo di allarmismo. Il batterio in questione non è resistente, e si può trasmettere solo attraverso saliva o secrezioni. Stiamo seguendo scrupolosamente le direttive di Ats, che ha preso in carico la situazione attraverso il Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria».
L’istituto di via Torino riaprirà lunedì prossimo, come da programma: oggi la scuola è chiusa per il Primo maggio, poi ci sarà il ponte fino a domenica.
Quattordici studenti (sei minorenni e quattro maggiorenni), più qualche docente e una collaboratrice scolastica, verranno monitorati da Ats per dieci giorni. Lunedì 28 aprile il ragazzo si è sentito poco bene a scuola: ha accusato febbre e mal di testa, motivo per cui è tornato a casa prima.
«Martedì pomeriggio sono stata contattata da Ats, che mi ha informata sul ricovero del ragazzo e la conseguente attivazione del protocollo previsto in questi casi. Ho immediatamente attivato tutte le procedure vigenti. La stessa Ats mi ha comunque comunicato che non è assolutamente il caso di creare dell’allarmismo, perché il batterio non è resistente, non sopravvive nell’ambiente e sulle superfici, ma si trasmette attraverso saliva e mucose».
Per questo motivo devono sottoporsi a trattamento profilattico solo i compagni di classe che lunedì mattina sono stati a stretto e prolungato contatto con il giovane, oltre ai docenti e la collaboratrice scolastica che si è occupata dell’alunno nell’attesa che i familiari venissero a prenderlo a scuola.
Per fortuna le condizioni del ragazzo stanno migliorando: «Si è ripreso - rassicura la preside Cesarano -. Sono in continuo contatto con la famiglia, e ho ricevuto sul telefono anche una foto in cui l’alunno alza il pollice per dire che è tutto ok. Ribadisco che la situazione è sotto controllo. La sanificazione nelle aule viene svolta scrupolosamente ogni giorno».
Ieri mattina qualche docente ha indossato la mascherina, ma si è trattato di un eccesso di zelo: «Ats ha sottolineato che la mascherina in questo caso non serve - rimarca la dottoressa Cesarano -. Per non generare confusione, è importante attenersi scrupolosamente alle direttive dell’agenzia di tutela della salute, che è preposta a gestire queste situazioni. Ci stiamo attenendo rigorosamente al protocollo, ed è tutto monitorato minuto per minuto. Come da programma, le lezioni riprenderanno regolarmente lunedì mattina».
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