LA DECISIONE
Cani tumulati coi padroni
Approvata la legge che consente la sepoltura degli animali d’affezione nei cimiteri
Nuove regole per la realizzazione degli impianti di cremazione finalizzati a sostenere la lotta all’abusivismo e a tutelare le piccole aziende del settore, con la conferma che la gestione dei cimiteri rimarrà in capo ai Comuni.
Su richiesta o per volontà del defunto o degli eredi sarà inoltre possibile tumulare, previa cremazione e in teca separata, gli animali di affezione, nello stesso loculo del defunto o nella tomba di famiglia.
Viene quindi introdotta e riconosciuta la definizione del “centro servizi” inteso come impresa funebre che svolge attività in proprio e fornisce ad altre imprese funebri esistenti requisiti e servizi a norma di legge, e viene meglio definita e regolamentata l’attività di trasporto funebre.
Sono le novità principali della legge che modifica la parte del Testo unico in materia di sanità relativa ai servizi funebri e cimiteriali, approvata martedì 19 febbraio a maggioranza in Consiglio regionale con 41 voti a favore, 29 contrari e 1 astenuto.
«Il nostro documento fa da apripista nazionale, mettendo ordine in una materia complessa –ha sottolineato la relatrice del provvedimento Simona Tironi, esponente di Forza Italia -.
È il primo provvedimento normativo che consente la possibilità di tumulare anche gli animali di affezione insieme al defunto, andando così incontro alle esigenze e alle richieste pervenute da più parti. Tra le innovazioni più significative c’è anche l’introduzione dei centri servizi, che permetteranno anche alle piccole imprese che vi aderiranno e li costituiranno, e che ci preme tutelare, di poter operare senza accollarsi costi eccessivi di personale e attrezzature per avere i requisiti necessari».
«Un’altra iniziativa importante - conclude Tironi - è la creazione di una piattaforma informatica, capace di semplificare le procedure e fungere da vero e proprio database per la raccolta dati».
Il provvedimento chiarisce inoltre le caratteristiche della “casa funeraria”, intesa come struttura gestita da imprese autorizzate dove, su richiesta dei familiari del defunto, sono ricevute, custodite ed esposte le salme di persone decedute presso abitazioni private o strutture ospedaliere e sanitarie per l’osservazione, la composizione e vestizione della salma, nonché per l’esposizione e la custodia del cadavere: le case funerarie, se di nuova costruzione, non potranno essere realizzate nelle immediate vicinanze di strutture sanitarie, cimiteri o crematori.
I Comuni potranno autorizzare la costruzione e l’uso di aree e di spazi appositi per la sepoltura degli animali d’affezione, secondo le indicazioni tecniche fornite dall’Ats di competenza e dall’Arpa; la costruzione di cappelle private fuori dal cimitero, purché contornate da un’area di rispetto; le tumulazioni in luoghi esterni al cimitero, sempre previo parere e secondo le indicazioni tecniche fornite dall’Ats di competenza e dall’Arpa, quando ricorrano giustificati motivi di speciali onoranze.
In ogni Comune è istituito infine un registro degli enti autorizzati che abbiano fatto richiesta di utilizzare cadaveri o parti anatomiche riconoscibili per finalità di studio, ricerca o insegnamento.
Via libera anche a un ordine del giorno presentato dal presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti, esponente varesino della Lega, che impegna la Giunta a «farsi portavoce verso i Comuni affinché sulle lapidi non vi siano né riferimenti né fotografie dell’animale d’affezione ivi tumulato».
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