IL PROCESSO
Finlombarda, Maiocchi: «Sono innocente»
L’ex direttore varesino chiede il giudizio immediato: «Assoluta estraneità alle accuse»

L’ex direttore generale dell’assessorato regionale allo Sviluppo economico, il gaviratese Danilo Maiocchi, 58 anni, è una figura più in vista dell’indagine della Procura della Repubblica di Milano sui contributi pubblici agevolati di Finlombarda alle imprese per la quale sono state rinviate a giudizio 60 persone fisiche e 16 società.
Ieri, venerdì 15 marzo, nel giorno del via alla maxiudienza preliminare davanti al gup milanese Sofia Fioretta, non erano presenti né lui né il suo difensore, l’avvocato Paolo Tosoni. Per un motivo semplice: il legale dell’ormai ex manager pubblico - ora libero professionista in ambito privato - ha infatti rinunciato all’udienza preliminare, chiedendo di essere giudicato con rito immediato.
L’istanza, piuttosto insolita, è stata accolta e lo stesso gup ha fissato la prima udienza del processo a carico di Maiocchi per settembre.
Che cosa c’è dietro il distinguo di Maiocchi rispetto a tutti gli altri imputati, che curiosamente già ieri hanno fatto sapere di non voler ricorrere a riti alternativi come abbreviato o patteggiamento?
«Lo si spiega con la volontà di dimostrare, senza nessuna limitazione di sorta e portando tutte le prove del caso, l’assoluta estraneità di Maiocchi alle contestazioni mosse dalla Procura di Milano (che a suo tempo coordinò gli accertamenti della Guardia di Finanza di Varese, ndr)», ha puntualizzato l’avvocato Tosoni.
Nello specifico, a Maiocchi il pm milanese Paolo Filippini non contesta corruzioni o truffe, come in molti altri casi dell’inchiesta sulla società finanziaria della Regione che si occupa di attuare i programmi di sviluppo economico, sociale e del territorio lombardo, ma il reato di «false dichiarazioni sulle qualità personali» (articolo 496 del codice penale) perché, pur attestando di non essere in conflitto di interessi, per l’accusa sarebbe invece rimasto socio occulto e amministratore di fatto della Europartner Service srl, società che svolgeva consulenza alle imprese sull’erogazione di contributi a fondo perduto da Finlombarda nei progetti “Credito adesso” e “Made in Lombardy” e che da Finlombarda per le consulenze ha incassato 141mila euro.
Una contestazione che il diretto interessato ha sempre respinto, spiegando di essere uscito della Europartner Service srl (e dalla sua finanziaria) prima di assumere l’incarico in Regione Lombardia.
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