LA “FOTOGRAFIA”
Macchine utensili, Colombo: «Domanda vivace»
L’imprenditrice di Gazzada presidente di Ucimu: «2022 positivo, ma c’è incertezza»

«In materia energetica auspichiamo che il nuovo governo prosegua sulla linea già tracciata dal presidente Draghi lavorando affinché l’Ue trovi una linea comune che possa evitare che alcuni Paesi europei paghino più di altri per il conflitto; penso al “price cap” di cui ancora si sta discutendo e penso anche alla proposta dei commissari Gentiloni e Breton di istituire uno strumento che si ispiri al modello del Sure che era stato creato per fronteggiare l’emergenza Covid. D’altra parte, gli effetti della crisi energetica possono essere, per il sistema economico e manifatturiero europeo, anche più devastanti di quelli determinati dall’emergenza sanitaria esplosa nel 2020».
Così Barbara Colombo, l’imprenditrice di Gazzada Schianno che presiede Ucimu, in occasione della presentazione di 33.BI-MU, biennale internazionale della macchina utensile, robot, automazione, digital e additive manufacturing, in programma, la prossima settimana da 12 al 15 ottobre, a Fieramilano Rho.
DOMANDA VIVACE
«Per il momento, in Italia la domanda di macchine utensili è molto vivace e anche nel 2002 è confermato il trend di crescita dell’industria italiana, nonostante l’incertezza del contesto», ha aggiunto la numero 1 dell’associazione italiana dei produttori di macchine utensili e robot. «Il 2022 si confermerà come un anno molto positivo, con una crescita a doppia cifra, attorno al 13%, di tutti gli indicatori: produzione, export e consumo. Il 2022 credo che si chiuderà come uno dei più belli degli ultimi anni», ha continuato Colombo, pur consapevole che «stiamo vivendo un periodo di incertezza». «L’anno scorso abbiamo vissuto momenti difficili a livello di approvvigionamento di ghisa e acciaio. Ci siamo organizzati cercando fornitori alternativi, ma la guerra è un elemento di incertezza importante».
LA CRISI ENERGETICA
A preoccupare i costruttori di macchine utensili è soprattutto l’impatto della crisi energetica sui loro fornitori, i quali stanno affrontando costi devastanti: «Per questo, ci aspettiamo intervento in tempi rapidi perché altrimenti rischiamo la paralisi del settore. L’importante è che ci sia un’attenzione particolare al mondo dell’industria, perché, sebbene il nostro non sia un settore energivoro, anche se la mia azienda ad agosto ha avuto bollette di gas e luce aumentate rispettivamente del 1000 e del 300%, questa situazione blocca la filiera sia a monte che a valle. I nostri clienti che fanno stampaggio a caldo hanno dei costi delle bollette impressionanti».
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