CHAMPIONS LEAGUE
Mimmo e Cassani, come battono i cuori nerazzurri
Esposito in chiesa a “pregare” Lukaku, il sindaco di Gallarate: «Lautaro idolo dei miei figli»

Con gli amici, al lavoro, oppure con la famiglia e i figli che, per la prima volta, vedranno la squadra del cuore in finale di Champions league. Stasera, sabato 10 maggio, per i vip varesini tifosi dell’Inter ci sarà soltanto una cosa: Istanbul, la coppa dalle grandi orecchie, il tentativo di compiere l’impossibile, ovvero battere la corazzata Manchester City.
Come per Eugenio Piccolo, tra gli avvocati più noti di Varese e un cuore da sempre che batte per il Biscione. Stasera il primo tempo prevede la cena con gli amici, rigorosamente interisti, che terminerà col... dessert della musichetta della Champions. Sperando che il finale (e soprattutto la finale) sia dolce. «Sono convinto - spiega Piccolo - che possiamo giocarcela, pur nella consapevolezza di essere sfavoriti e di affrontare un avversario fortissimo. In questa annata sportiva ho assistito di persona a tutte le partite casalinghe dell’Inter e spero proprio che l’ultima suggelli una bella stagione nella quale, al di là di quel che ha detto il campionato, per me i nerazzurri sono stati la migliore squadra italiana».
Per Piccolo la partita ha una valenza doppia, perché il legale prealpino è amico personale di Beppe Marotta, l’amministratore delegato interista e colui che ha contribuito in maniera decisiva a costruire la squadra: «Siamo stati compagni di scuola e ci sentiamo settimanalmente. Sarei davvero felice per lui, anche perché Beppe è l’artefice di questa formazione molto italiana».
Decisamente più pirotecnica la serata prevista da Mimmo Esposito, conosciutissimo consigliere comunale a Varese. Chi lo segue sui social sa che lui, prendendola con ironia, si dice “tesissimo” anche se l’Inter affronta il Pizzighettone. E, ora che toccherà affrontare Guardiola e compagnia? È da dieci giorni che non chiude occhio e il suo incubo ricorrente è “biondo, grande, grosso e bravo”.
L’identikit porta ad Haaland, il centravanti degli avversari. Esposito sarà al lavoro, ma «per 90 minuti ed eventuali supplementari e rigori mi fermerò, godendomi lo spettacolo sul maxischermo».
Di più: la partita toccherà anche toni mistici: «Nel 2010, per la finale di Madrid, non vidi gli ultimi dieci minuti perché andai a rifugiarmi nella chiesa di Morazzone. Ora ho già individuato l’edificio religioso più vicino: a Calcinate del Pesce. E se vinciamo farò il Cammino di Santiago».
D’altronde in molti ritengono che per vincere serva un miracolo... Tornando su questioni più terrene, Mimmo spera che venga schierato titolare Lukaku al posto di Dzeko, «perché mi sembra più in forma».
Invece in casa di Andrea Cassani, sindaco di Gallarate, si tiferà soprattutto per l’idolo dei più piccoli, Lautaro Martinez. «I miei due figli più grandi si stanno appassionando - racconta il primo cittadino gallaratese - e sono contento che loro possano vedere in un’età così giovane una finale di Champions League, mentre io ho dovuto aspettare trent’anni. Ho atteso tanto, ma la partita di Madrid contro il Bayern Monaco resta un ricordo indelebile perché, con degli amici, partimmo in una sorta di viaggio della speranza, senza biglietto. Il pass per l’ingresso lo trovai cinque minuti prima della partita, pagando 300 euro un biglietto a un tifoso del Barcellona. Speriamo di rivivere quei momenti, stavolta a casa, con la famiglia».
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