PASSERELLE
Moda, modelle troppo “secche”
Il 95% che ha sfilato a Milano porta taglie sotto la 40

Inclusività, narrazioni senza esclusioni: si è parlato molto anche nella moda di cambiamenti in questa direzione eppure, alle sfilate autunno-inverno 2023, quella sensazione di speranza intorno all’inclusività del corpo è sembrata in caduta libera.
PASSERELLE MILANESI
Secondo i dati di Vogue Business raccolti durante il mese della moda per la presentazione, appunto, della stagione autunno/inverno 2023 non ci sono progressi in termini di rappresentazione delle taglie in passerella.
Su 9.137 look in 219 sfilate a New York, Londra, Milano e Parigi, solo lo 0,6% era plus size (US 14+) e il 3,8% era mid-size (US 6-12). Ciò significa che il 95,6% dei look presentati per l’autunno/inverno 2023 era per persone taglia 40 (US 0-4): solo un misero 0,6 percento dei look mostrati durante l’intera stagione erano su corpi taglie forti. In pratica, significa che solo 17 dei 219 marchi mostrati in tutte e quattro le città della moda presentavano un look plus size.
Questo nonostante il fatto che il mercato globale delle taglie forti dovrebbe raggiungere un valore di 288 miliardi di dollari quest’anno secondo Future Market Insights. E i designer emergenti che includono le pluritaglie hanno evidenziato le carenze dei marchi di lusso quando si tratta di rappresentazione di taglie medie e taglie forti.
I BRAND CHE FANNO ECCEZIONE
Con alcune eccezioni: la collezione autunno/inverno 2023 di Gucci sarà prodotta nelle taglie dalla 40 alla 54, e per top, gonne, maglie, T-shirt, felpe e intimo le taglie vanno dalla XXXS alla 4XL, a seconda del brand. E Chanel ha detto che la loro collezione autunno/inverno 2023 sarà venduta fino a una L. Gucci aveva 10 modelli di taglia media, mentre Chanel ne aveva quattro, tuttavia, nessun modello plus size ha sfilato in passerella in nessuno dei due show per presentare come la loro gamma di taglie ampliata potesse apparire al di sopra di un 48. Mentre i principali attori del settore non riescono a rappresentare corpi di taglia media o più grande, i talenti emergenti della moda stanno portando avanti l’inclusività delle dimensioni.
TAGLIE FORTI? YES
Londra è in testa alla classifica di questa stagione in termini di rappresentanza di taglie forti, guidata dalle designer emergenti Karoline Vitto e Sinèad O'Dwyer, entrambe alla loro seconda stagione di sfilate, che hanno presentato il 100% e il 90,5% di look di taglia media e modelli plus size, rispettivamente.
«La regressione di questa stagione è palpabile - sottolinea Billie Bhatia su Vogue Uk - e, per una comunità di consumatori già sottorappresentata, anche scoraggiante. In pandemia qualcosa sembrava si stesse facendo ma la spinta verso una maggiore sostenibilità, inclusività e rappresentazione è stata messa da parte quando i designer hanno scelto di combattere un compito collettivo: rendere le persone di nuovo entusiaste della vita. Avendo raggiunto questo obiettivo, l’autunno/inverno 2023 è stato un riflesso della "nuova normalità". E quella normalità era allarmante. La magrezza - un ideale che la società non ha superato e anzi continua a inseguire anche con la nuova droga pericolosa Ozempic - è stata ancora una volta glorificata. Alcuni corpi femminili sono stati ridotti a tendenze, mentre altri sono stati completamente ignorati».
Ed è importante notare che per molti dei marchi più grandi come Dior, mai si erano visti tanti look di taglia media sulle loro passerelle. Ma l’inversione di tendenza è palese, a detta di tutti gli osservatori. Rispetto ad anni passati ci sono dei cambiamenti indubbi, se pensiamo che nell’ultimo decennio, il movimento di positività del corpo è cresciuto con modelle curvy come Ashley Graham , Paloma Elsesser, Jill Kortleve e Alva Claire che sono diventate nomi familiari. Marchi come Versace hanno presentato per la prima volta in passerella modelli plus size nel 2021; Dolce & Gabbana ed Erdem hanno ampliato le loro gamme di taglie, ma sembra esserci ora uno stop. I corpi in realtà non dovrebbero mai essere una tendenza, per questo c'è bisogno di avere in passerella la complessità di tutti i corpi, in modo che nessuno di loro diventi tendenze.
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