IL DEGRADO
Montessori, addio a Calcinate?
Gli alunni di due istituti distribuiti in edifici diversi. E una struttura comunale cade a pezzi

Vetri infranti, infissi divelti, un edificio che si sta deteriorando e un giardino sempre più incolto, da un lato. Nella stessa strada, sul lato opposto, una scuola privata che chiede una maggiore razionalizzazione degli spazi e che, in virtù di un’attesa che dura ormai da tempo, sta pensando di trovare un’altra casa.
Due aspetti di uno stesso problema, che sembra essere in stallo. Questo è lo stato delle cose in via Maggiora a Calcinate del Pesce e i protagonisti sono tre edifici scolastici, tra cui quello occupato fino a due anni fa dall’asilo nido comunale e attualmente dismesso e oggetto di atti vandalici di cui La Prealpina aveva già dato segnalazione qualche mese fa, due scuole, la privata Montessori e la pubblica Verga, e un ente pubblico, il Comune.
Allo stato attuale, il plesso scolastico complessivamente ospita 114 bambini della scuola privata e un’intera sezione di scuola dell’infanzia statale, quindi altri 24 bimbi: dei due edifici utilizzati, quello comunale ospita nido e materna montessoriane, ma un paio di locali sono invece utilizzati dalla scuola statale.
Il secondo edificio, oggetto di pignoramento per via del fallimento di una precedente società, sarà sottoposto ad asta giudiziaria, nel frattempo è utilizzato dalla primaria della scuola privata, la quale però avrebbe il forte vantaggio di riunire le sue classi.
Carlo Alberti fa parte dello staff di presidenza della scuola Montessori: «Avere un’unica sede ci consentirebbe di risparmiare sugli attuali costi di affitto, che ad oggi si aggirano intorno ai 70mila euro all’anno. Se inoltre avessimo una sede unica, certa e definitiva, e magari nostra, potremmo anche pensare a interventi strutturali».
La soluzione, profilata già in epoca della giunta Fontana e successivamente con l’inizio dell’epoca Galimberti, sarebbe quella di spostare la materna statale nell’edificio dismesso di fronte, riqualificando lo stabile.
Eppure nulla sembra potersi sbloccare: «L’immobile è stato valutato e messo all’asta dal Comune con una valutazione troppo alta rispetto alla perizia che abbiamo fatto fare noi».
Dal Comune, se da un canto fanno sapere che l’idea di spostare la scuola Verga è sempre una possibilità perseguibile, per quanto riguarda la vendita dell’altro stabile «i passi previsti dalla legge - commenta l’assessore al Bilancio, Cristina Buzzetti - non ci consentono nulla di diverso e un’eventuale soluzione avrà tempi molto lunghi».
La Montessori sarà così costretta a guardarsi intorno: «Siamo disposti anche a rimanere in affitto, ma tutti, nido, infanzia e primaria, sotto uno stesso tetto. Diversamente, con grande rammarico dovremo lasciare questo luogo».
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