LA TRADIZIONE
Mornago, il Falò più forte della pioggia
Grande partecipazione sabato sera: “bruciate” le negatività

Edizione da incorniciare, la 12esima, del Falò della Giobia, che si è tenuta sabato sera a Mornago. La pioggia non ha impensierito nessuno e sono soddisfatti gli organizzatori. «C’è stata molta gente, nonostante la pioggia – confermano dalla Pro loco -, con tanti bambini che insieme alla nostra presidente Gisella Pasini, munita di campanaccio, hanno fatto come da tradizione tre volte il giro del falò».
LA TRADIZIONE
La tradizione popolare vuole infatti che l’ultimo giovedì, giorno di Giove, del mese di gennaio, si festeggi la Giobia. La Giobia indicava le feste contadine d’inizio anno per propiziare le forze della natura che secondo la credenza popolare, condizionavano l’andamento dei raccolti. Nel giorno della Giobia, meglio la notte, uomini e bambini costruivano con paglia e stracci un fantoccio, la strega e lo portavano nella piazza del paese a suon di campanacci. All’imbrunire, la strega veniva bruciata tra canti e balli: questo per esorcizzare le forze negative dell’inverno e propiziare l’avvento della primavera. Girare tre volte attorno al falò portava bene. Scomparso tra le fiamme il fantoccio, si tornava a casa e in compagnia di amici e parenti si gustava l’abbondante cena (a base di riso e luganega) preparata per l’occasione.
FAMIGLIE E BAMBINI
Straordinariamente, oggi questa tradizione è ancora viva e sentita, ed il cerimoniale è rimasto lo stesso. A Mornago l’ora fatidica è scoccata alle 21 con l’accensione del falò e la festa si è svolta sabato sera, per agevolare la partecipazione delle famiglie e dei bambini. Con il fuoco, l’inverno e tutti i mali, gli errori, le colpe dell’annata passata vengono così bruciati: un’occasione per bruciare simbolicamente gli errori e liberarsi dei fardelli dell’anno passato. «In tanti ci hanno chiesto le famose “scopette” su cui scrivere le negatività, per poi bruciarle: si tratta di fogli con la storia della Giobia e dove appunto c’è lo spazio per scrivere le negatività» raccontano dalla Pro loco.
I FESTEGGIAMENTI
Ma i festeggiamenti sono già iniziati prima dell’accensione del falò, prevista per le 21. Infatti alle 18.30 c’è stato l’aperitivo accompagnato dalla musica di Dj Jessi. Poi, alle 19.30, è stato servito l’immancabile e risotto e luganega, presso l’area coperta e riscaldata (le prenotazioni erano già esaurite da lunedì ma è stato comunque possibile consumarlo all’esterno (come pure tante altre specialità). Insomma una festa ben riuscita: «Ringraziamo tutti i volontari, che sono in numero crescente col passare degli anni» concludono dalla Pro loco.
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