LA POLEMICA
Moschea? Busto dice no
Il sindaco: il rischio è di richiamare gli integralisti nel momento in cui serve invece l'integrazione

Una moschea a Busto Arsizio?
Quando nel 2007, per risolvere il problema della preghiera musulmana del venerdì, il prefetto di allora, Roberto Aragno, individuò un'area dalle parti del Sempione, scoppiò il finimondo.
Gigi Farioli, da poco eletto sindaco per Forza Italia, prese cappello e rispedì al mittente la proposta: «Nessuno pensi di scaricare le grane di Gallarate su Busto Arsizio» berciò a chi lo incalzava in proposito.
Perché Gallarate?
Per il semplice motivo che la comunità musulmana del Basso Varesotto si riuniva da sempre nella città contigua a Busto, ma in quel periodo incappò nei rigori e negli sgambetti della locale amministrazione di centrodestra, che non ne voleva più sapere. Il prefetto pensò di risolvere il problema con un terreno di proprietà pubblica proprio a Busto Arsizio, dove realizzare una tensostruttura.
Mal gliene incolse e dovette battere in ritirata.
Che cosa è cambiato da allora in città? Che cosa si muove alla luce dei fatti di Parigi, della alzata di scudi europea, della comprensibile islamfobia che sembra attraversare il continente?
Il precedente del 2007 non depone a favore di una soluzione, diciamo così, favorevole ai musulmani: di moschee, Palazzo Gilardoni non ne vuol sentir parlare; la predominanza leghista, sull'argomento non lascia spazio a sbocchi che non portino al più inattaccabile dei "non se ne parla neanche".
Che abbia torto o ragione il Carroccio, e con il Carroccio l'intera coalzione di maggioranza, lo lasciamo dire ai cittadini. Le cose vanno come vanno e certe prese di posizione trovano oggi ampi consensi. Inevitabile.
Altro discorso sono le scelte istituzionali. Per esempio, che cosa ne pensa il primo cittadino Gigi Farioli?
«Il nodo non è tanto moschea sì o moschea no. Diciamo invece che Busto Arsizio è un felice esempio di integrazione e di laicità. E per ora, e lo dico non certo per appagarmi o appiattirmi sulla questione, per ora non abbiamo mai avuto problemi di intolleranza o di difficoltà di convivenza con i musulmani».
Sì, va bene, ma la moschea?
«Non abbiamo mai avuto richieste ufficiali di realizzare un centro di culto islamico, quindi non mi pongo la domanda. Nel piano di governo del territorio non abbiamo identificato aree specifiche per il culto, ci siamo però peritati di fotografare tutte le realtà religiose esistenti e riconosciute, a cominciare dalla parrocchie. Abbiamo preso atto dell'esistenza e delle necessità anche di altre confessioni. Eventuali richieste di nuovi luoghi di culto saranno sottoposte alla verifica del consiglio comunale. Ribadisco, per il momento non mi pongo il problema».
E se per qualche ragione dovesse essere obbligato a porselo?
«Diciamo subito che certe convivenze sono possibili con gli islamici, molto meno con l'Islam fondamentalista. Prima di Natale ho avuto modo di visitare asili e scuole. Nessuna ha sentito il bisogno di cancellare simboli della tradizione cristiana, come il presepe. Tutte hanno festeggiato il Natale nella massima condivisione e tolleranza: bambini di famiglie cattoliche, con bambini di genitori laici o, appunto, musulmane. Il 7 gennaio ho pranzato all'oratorio San Luigi in un convivio organizzato dalla San Vincenzo. C'erano cibi autoctoni e cibi di altre culture. Commensali italiani e commensali di altre nazionalità e confessioni. Ora, lei mi chiede qual è la mia posizione rispetto a una eventuale moschea: non vorrei mai concedere lasciapassare per la realizzazione di cavalli di Troia. La mia perplessità è che una moschea non rappresenti la vera esigenza di liberi pensatori che vogliono pregare ma piuttosto il luogo per reclutare fondamentalisti da impiegare nella guerra santa».
Insomma, è un no irrevocabile?
«Credo che ci sia necessità di abbandonare ogni retorico buonismo: l'obiettivo non è più il muticulturalismo ma, al contrario, l'integrazione. Occorre, cioè, un salto di qualità culturale proprio per evitare lo scontro tra culture e, quindi, tra civiltà».
© Riproduzione Riservata