FINISSAGE
Antonio Pedretti e il selvatico

«Selvatico» è il titolo della mostra che, alla galleria Ghiggini di Varese, fa il punto sull’opera di Antonio Pedretti, pittore di Gavirate - dove è nato nel 1950 e vive tuttora quando non è in Liguria - tra i più quotati della nostra provincia. Famoso per i suoi bianchi paludosi, spatolate di bruma su tele che raccontano le emozioni del lago di Varese, famoso per aver partecipato alla 54esima Biennale di Venezia nel 2011, unico varesino selezionato da Vittorio Sgarbi per il Padiglione Italia, Pedretti cominciò la sua carriera proprio a Varese. E alla galleria Ghiggini fece nel 1970 la sua seconda mostra personale, colpendo l’attenzione di Renato Guttuso che gli fece i complimenti per «la sicurezza del suo segno».
Ora Pedretti torna appunto nello spazio gestito da Emilio Ghiggini e dalla figlia Eileen per riflettere sulla fase più recente della sua poetica. Soggetti conosciuti come «Bianco lombardo» e «Paludoso» sono in dialogo con la grande tela esposta a Venezia e intitolata «Ai margini». Ma tra le opere in mostra si coglie anche una nuova strada: Pedretti sembra voler mettere a fuoco nella sua poetica margini più definiti, linee più nette rispetto a quelle cui ci ha abituati.
Altra novità riguarda l’importante progetto che l’artista sta portando avanti da qualche anno: una serie di pannelli, larghi un metro e mezzo e alti due, sui quali imprimere fotogrammi della sua vita, come in «una pellicola cinematografica, un autoritratto pittorico che mi accompagnerà fino alla morte, e che immagino di montare in strisce di 200/300 metri, fino ad arrivare a un chilometro», come ci raccontò qualche tempo fa. I primi dodici sono ora esposti a Genova, in una bella mostra a Palazzo Ducale curata dal critico bustocco Angelo Lorenzo Crespi e visitabile fino al 23 settembre.
I lavori della mostra varesina sono invece introdotti in catalogo da Claudio Lucchini, psicologo, psicoterapeuta e analista junghiano, che anticipa qui i temi che saranno affrontati in un dialogo con l’artista programmato per il finissage del 6 ottobre.
Scrive Lucchini: «La domanda è: cos’è un pittore e cos’è pittura? Le risposte sono molte e, sebbene siano tutte collegate tra loro, ciascuna implica ulteriori domande di natura filosofica e storica. In sostanza, cioè, la faccenda, se esplorata utilizzando il (dominante nella nostra cultura) sapere della profondità, si rivela di una complessità davvero abissale. Ma, se la esaminiamo alla luce di quello che potremmo definire sapere della superficie, la risposta si rivela non facile e, tuttavia, meravigliosamente semplice».
Antonio Pedretti, «Selvatico» - Varese, galleria Ghiggini, via Albuzzi 17, fino al 6 ottobre da martedì a sabato 10-12.30 e 16-19; sabato 6 ottobre alle 17.30 l’artista dialoga con Claudio Lucchini, prenotazioni 0332.284025.
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