RANCATE
Alla Pinacoteca Züst il Rinascimento profuma di legno di cedro

È una mostra dal profumo di legno di cedro quella sul Rinascimento che Mario Botta ha progettato per la Pinacoteca Züst di Rancate, un tuffo nel passato che offre al visitatore la possibilità di ammirare capolavori cinquecenteschi in parte lontani dal loro luogo di origine e ritornati in Ticino grazie a prestiti di musei e raccolte private.
«Il Rinascimento nelle terre ticinesi - Dal territorio al museo» è il seguito della mostra voluta nel 2010 che aveva come sottotitolo «Da Bramantino a Bernardino Luini» e presenta i capolavori di Francesco De Tatti, Rudolf Rahn o Calisto Piazza «sospesi» su cavalletti in legno di cedro, voluti dal grande architetto svizzero «per introdurre la dimensione olfattiva nel percorso, proprio con l’intento di coinvolgere ancora di più il visitatore», come ha dichiarato nell’intervista ad Alessandra Brambilla, collaboratrice scientifica del museo.
Tutto è nato dall’acquisizione da parte del Canton Ticino, in un’asta pubblica della casa Koller di Zurigo, di un frammento di predella che De Tatti, il pittore più significativo del Rinascimento nell’area di Varese, realizzò nel 1525 per la chiesa di Santo Stefano a Rancate, caldeggiata dai due curatori della mostra, Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa. Il dipinto è stato destinato alla Pinacoteca Züst ed è tra i pezzi forti di questa esposizione, assieme ad altre opere di De Tatti che permettono di conoscerne i maestri e il contesto in cui visse, la lezione appresa da Martino Spanzotti, genio misconosciuto della pittura italiana del Quattrocento che fu riscoperto da Giovanni Testori, e la Milano leonardesca di Bernardo Zenale e del Bramantino.
La mostra, come scrive la direttrice della Züst, Mariangela Agliati Ruggia, «nel rendere omaggio ai fondatori della storia dell’arte in Svizzera, si interroga sulle forme di conservazione e di dispersione del patrimonio artistico ticinese di epoca e stile rinascimentale, con il temporaneo rientro di opere che hanno lasciato queste terre: dalla pala di Bernardino Luini, oggi in una chiesa della campagna inglese, a un trittico di Calisto Piazza diviso tra più proprietà e per la prima volta, dopo secoli, riunito: eppure entrambi si trovavano in Santa Maria degli Angeli a Lugano. Altre opere hanno invece lasciato le sedi per cui erano state realizzate per trovare definitivo asilo nel Museo nazionale svizzero di Zurigo».
Tra le opere più significative di De Tatti in mostra, ci sono gli affreschi strappati del distrutto oratorio di San Bernardino a Gazzada Schianno, che erano in origine sulle pareti del presbiterio: la «Crocifissione», con influenze del Bramantino, l’«Adorazione dei Magi» e la «Predica di San Bernardino», oltre alla tavoletta «Santo Stefano davanti ai giudici del Sinedrio» dipinta per l’omonima chiesa di Rancate, che nel 1500 serviva una comunità di 250 persone.
«Il Rinascimento nelle terre ticinesi - Dal territorio al museo» - Pinacoteca Giovanni Züst, Rancate (Svizzera), fino al 17 febbraio 2019, da martedì a venerdì ore 9-12 e 14-18, sabato, domenica e festivi ore 10-12 e 14-18, 10 euro, info 004191.8164791.
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