ARTE
Mr. Savethewall, elogi di uomini illustri
Sono in mostra a Lugano 38 ritratti di artisti moderni e un autoritratto

«Nell’arte ci si può ritrovare. Io mi sono ritrovato in ognuno di questi 38 artisti, elogiando la caratteristica di ciascuno». La mostra Mr. Savethewall. Elogia MMXXV, allestita allo Spazio Cielo di Villa Malpensata a Lugano, è un omaggio ad alcune personalità amate dall’artista comasco Pierpaolo Perretta (alias Mr. Savethewall) e scelte come tappe imprescindibili della storia dell’arte del Novecento, fatte sfilare in una galleria di ritratti, sagome realizzate con spray e stencil su tela (secondo una tecnica tipica della Street Art reinterpretata su un supporto diverso dal muro), che si animano e si riconoscono grazie a dettagli iconici: un fiore tra i capelli, un taglio rosso, una cascata di pois, un paio di baffi all’insù. Un omaggio contemporaneo agli Elogia degli uomini illustri del XVI secolo dell’umanista e storico comasco Paolo Giovio, che nella sua villa lariana raccolse oltre 400 ritratti di figure eminenti del suo tempo.
L’esposizione, settimo appuntamento del ciclo Global Aesthetics del MUSEC, realizzata in collaborazione con Deodato Arte (galleria che rappresenta l’artista dal 2017), è il risultato di un dialogo serrato tra l’artista, il direttore del museo Francesco Paolo Campione e il curatore Massimiliano Vitali. Un lavoro lungo e intenso, come racconta Campione, «per fare emergere le emozioni dell’artista, la sua storia. Un po’ alla volta ci siamo avvicinati a meccanismi creativi che potevano mettere in comunicazione quel mondo interiore con le sue scelte visive». «Dall’elogio offerto a questi artisti – racconta Mr Savethewall – è nata una riflessione sulla mia ricerca. Ci sono caratteristiche di ciascuno di questi artisti, della loro intimità e autenticità, che si attaglia perfettamente alla mia personalità. Niki de Sainte Palle è l’elogio della gioia, Warhol dell’anonimato (ovviamente è una provocazione), Mondrian del colore, Calder dell’equilibrio, la comasca Badiali l’elogio del rigore… Ogni ritratto è accompagnato da un testo poetico scritto a quattro mani con il direttore Campione, che fa risuonare proprio quello che io sento e mi corrisponde dei vari artisti».
La mostra si apre con una installazione site specific composta da oggetti di lavoro dell’artista e si chiude con un suo autoritratto: la sagoma nera di Mr. Savethewall da cui emergono appena i grandi occhiali alla Groucho Marx usati all’inizio del suo percorso artistico di “post street artist” per dissimulare il volto alle telecamere, quando usciva di notte per fissare ai muri con un nastro adesivo personalizzato dalla scritta «SAVETHEWALL» i suoi lavori realizzati con la tecnica della Street art, rispettando però il muro. Come simbolo per lo sfondo l’artista non ha scelto il suo iconico ranocchio ma l’opera The Magic of Language (2023), che denuncia l’impoverimento linguistico contemporaneo. Il ritratto è accompagnato da un elogium in cui Pierpaolo Perretta esprime il suo bisogno sincero di una ricerca interiore senza confini. «Gli artisti che ho ritratto e di cui ho fatto l’elogio, rappresentano me stesso e il mio mondo. Nella mia continua ricerca, ho trovato una quadreria di umanità e d’arte. Il mosaico dei valori che distingue i linguaggi, offre una soluzione al mio cervello rettile ed è un modo per restituire la bellezza e l’ossessione del tempo che passa».
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