L’ALLARME
Nafta nel lago Maggiore: «Sono inquinatori seriali»
Nuovo sversamento nel rio San Luigi, il secondo in pochi mesi. La denuncia del Circolo Basso lago Maggiore di Legambiente

Nafta nel rio San Luigi e poi nel lago Maggiore. E scatta l’allarme inquinamento. Dopo la segnalazione di un cittadino al Comune di Arona e a Legambiente è scattata la caccia all’inquinatore che si presume sia un condominio sito lungo il rio San Luigi che poi sfocia sul lungolago in zona giardini.
L’INTERVENTO
L’Amministrazione comunale si è rapidamente attivata con il suo personale, coinvolgendo i vigili del fuoco e i tecnici di Acqua Novara VCO con la posa dei panni di assorbimento e le barriere di contenimento degli idrocarburi. Sul luogo dello sversamento è intervenuta anche la Guardia Costiera con un mezzo nautico. Sono stati effettuati dei prelievi di campioni d’acqua che saranno analizzati in laboratorio.
IL PRECEDENTE
Solo poco più di due mesi fa un analogo sversamento di idrocarburi aveva costretto il Comune all’installazione di barriere con bonifica costata oltre 9.000 euro.
«INQUINATORI SERIALI»
Proprio per questo ennesimo incidente Il Circolo Legambiente Basso Lago Maggiore chiede maggiori controlli come sottolinea il vice presidente del Circolo, Roberto Signorelli: «Questo secondo sversamento di idrocarburi nel rio San Luigi e di conseguenza nelle acque dal lago, che si è ripetuto a distanza di due mesi, ci conferma che il primo non è stato un singolo episodio casuale e fortuito, ma che si tratta di inquinatori seriali. Si rende necessario attivare con maggiore determinazione la ricerca delle cause e delle eventuali responsabilità. Comprendiamo perfettamente che il rio è interrato per un lungo tratto e non è semplice ricercare il punto e l’origine dello sversamento, ma questo immissario da anni rientra tra i punti che presentano le maggiori criticità ambientali di tutta la sponda piemontese del Verbano e richiederebbe un intervento strutturale complessivo, sia per limitare definitivamente i frequenti sversamenti fognari avvenuti in passato e anche per la messa in sicurezza da potenziali sversamenti nelle acque di idrocarburi o altre sostanze inquinanti. I costi di questi interventi sarebbero degli investimenti di prevenzione a lungo termine, a fronte comunque di spese significative – a perdere – per gli interventi di bonifica necessari e inevitabili dopo ogni sversamento».
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