NARCOTRAFFICO
L’ex di “Gomorra” davanti al gip
Domani l’interrogatorio della comparsa della serie tv nei guai per droga. Il difensore: «Con le armi non c’entra»

Dovrebbe svolgersi domani, 31 gennaio, a Varese l’interrogatorio di convalida del fermo di Carlo Cuccia, 39 anni, nato a Tradate e residente a Venegono Superiore, finito nella rete della Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro e dei Gico della Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine contro il narcotraffico in cui sarebbe coinvolta anche la ‘ndrangheta.
Cuccia è stato arrestato lunedì mattina con altre 24 persone (altri quattro i varesini coinvolti, ma uno è latitante all’estero) e mediaticamente ha ottenuto più visibilità dei presunti complici perché in passato ha fatto la comparsa nella serie tv “Gomorra”, tratta dal libro omonimo di Roberto Saviano. Più incerto, invece, il suo ruolo nell’organizzazione criminale legata alla cosca di 'ndrangheta dei Mancuso.
Lunedì gli inquirenti hanno spiegato che si tratterebbe di «un ruolo di spicco», perché Cuccia si sarebbe occupato di reperire armi, a dimostrazione del fatto che la presunta associazione sarebbe stata pronta a tutto pur di difendere i propri interessi criminali. Ma il difensore di Cuccia, l’avvocato Marco Lacchin, precisa che al suo cliente non è mossa al momento alcuna accusa che abbia relazione con le armi. Al venegonese, oltre al vincolo associativo con l’aggravante della modalità mafiosa, sono contestate infatti due vicende di narcotraffico, ovvero il trasferimento dalla Spagna all’Italia di oltre trecento chili di hashish, che si concluse con il sequestro dello stupefacente, e il tentativo di una seconda importazione di dimensioni molto maggiori (più o meno tre tonnellate), che non si concretizzò per il fallimento della prima.
Nelle intercettazioni telefoniche che rientrano nelle ottocento pagine del provvedimento di fermo, l’uomo parlerebbe sì di armi, ma secondo il difensore tra il parlare di qualcosa e il reperimento e la custodia di quella stessa cosa, come riferito dagli inquirenti, ci sarebbe notevole differenza.
Dato che i fermi sono stati effettuati dalla Procura Distrettuale Antimafia e non sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare, a decidere della validità dei provvedimenti saranno, nell’arco dei prossimi due-tre giorni, i vari gip territorialmente competenti.
Cuccia comparirà, quasi certamente domani, davanti al giudice delle indagini preliminari di Varese, al quale ha chiesto la convalida il pm “locale” Massimo Politi. Mentre ad esempio il varesino Daniele Bosco, 41 anni, difeso dall’avvocato Paolo Bossi, comparirà davanti al gip di Busto Arsizio, essendo stato fermato dalla Guardia di Finanza a Malpensa.
Il difensore di Cuccia precisa inoltre che il suo assistito non è affatto organico alla ‘ndrangheta: in base alle accuse avrebbe fatto da intermediario tra la criminalità organizzata calabrese e delinquenti spagnoli specializzati nel traffico di droga, in grado di procurarsi lo stupefacente in Marocco (e nel giro avrebbe avuto un ruolo anche il fratello di Daniele Bosco, Vito Jordan, ex capo ultrà del Varese che in Spagna vive da tempo).
Nessun dubbio, invece, sui trascorsi nella fiction di Cuccia: in “Gomorra” ha fatto la comparsa interpretando un piccolo ruolo di "specchiettista", cioè il “soldato” camorrista che ha il compito di segnalare la presenza dell’obiettivo da colpire in occasione di agguati.
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