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Nba 2k23, più realistico che mai

Sarà questo il canestro della vita per la serie più amata degli amanti della palla a spicchi? O un rituale appuntamento con i fan che si compie puntuale il settembre di ogni anno? È una domanda legittima che si rinnova di volta in volta, quando si parla dell’uscita di un nuovo capitolo della serie NBA2K, il capolavoro videoludico realizzato da Visual Concept che quest’anno presenta l’edizione targata 2K23.
Attenzione, perché è bene premetterlo: anche quest’anno vale la pena di approfondire. Laddove c’è lavoro, sviluppo e soprattutto
miglioramenti, oltre che un team di programmatori in grado di ascoltare e comprendere le necessità della propria community, è più facile centrare il bersaglio.
Ma non solo: le modalità di gioco sono talmente tante e varie da poter soddisfare i palati più fini, ma anche i giocatori occasionali. E non è cosa da poco.
Partendo proprio dalle modalità, la prima novità che salta all’occhio è le re-introduzione
della Jordan Challenge (già vista nel 2011): ripercorrere le partite più significative
della carriera di MJ (dalla finale NCAA vinta con North Carolina contro Georgetown nel 1982),
passando per altre epiche ed iconiche sfide (quindici in totale) che hanno segnato un’epoca ai tempi della dinastia dei Chicago Bulls: con effetti “vintage” e commentatori dell’epoca, spezzoni d’interviste del tempo, per garantire quel realismo e attinenza al contesto storico caratteristici della serie.
È ancora presente la modalità MyTeam, rivista dagli sviluppatori sulla base dei suggerimenti dei membri della community: i contratti sono stati rimossi del tutto, ed è stata invece inserita la modalità Triple Treath Online, nella quale si potrà giocare con altri due amici e sfidare un’altra squadra composta da tre giocatori.
Inutile reiterare il discorso sulle microtransazioni: ormai è presente in tutte le simulazioni sportive, ed avvantaggia inevitabilmente chi vi ricorre maggiormente: sic tempura maturantur!
Anche la modalità La Città fa il suo ritorno sulle console next-gen, riveduta e corretta: niente più spostamenti noiosi su e giù per la città, ma grazie alla metropolitana sarà più facile raggiungere le varie location e completare le attività più importanti dimezzando tempi morti. Era necessario dare una ripulita e soprattutto rendere più efficace una modalità molto interessante. Ancora presente, e persino migliorata, è la modalità dedicata alla WNBA, la lega professionistica statunitense femminile: è un piacere sottolinearlo, e non soltanto per una questione di par condicio.
Il fiore all’occhiello della prima versione di NBA 2K23 pensata e sviluppata per le console next-gen è sicuramente la modalità MY NBA, non solo perché aggiunge la componente manageriale che consente al giocatore di dirigere a tutti gli effetti una franchigia NBA, ma anche perché permette di scegliere fra le diverse e più significative ere della storia della Lega: Magic vs. Bird era, l’era di Jordan,
quella di Kobe e l’era moderna. Un restyling in grande stile, come già visto per la modalità Jordan Challenge, e anche qui sicuramente ai giocatori di vecchia data scenderà ben più di una lacrimuccia.
Ma preme ancor più sottolineare come l’edizione che porta un numero importante sulle spalle (il 23 di MJ) vinca ancora una volta dove conta, ovvero sul campo da gioco: l’esperienza è stata ancora una volta migliorata, il gameplay appare fluido e corrispondente alla controparte reale: basti pensare alla barra del tiro, rivista anch’essa sui suggerimenti della community, dove però non basterà riempirla del tutto per avere la certezza di fare canestro, perché i parametri reali dei giocatori influiranno sull’esito finale. Più realistico di così! E la grafica è una gioia per gli occhi: la pulizia e la ricchezza dei dettagli rendono onore alla bellezza di questo sport, dove Visual Concept ancora una volta vince a mani basse fra le simulazioni sportive, regalando ai giocatori un titolo – se non definitivo – quantomeno incredibilmente solido.
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