LE REAZIONI
«Nel turbamento sperimenti la grazia»
Al nuovo pontefice l’affetto di Delpini. Messaggi anche da Fontana e Pasquariello

«Nello spavento dell’annunciazione si manifesta la grazia di Dio». Inizia così il messaggio dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini, poco dopo la proclamazione di Robert Francis Prevost a pontefice.
«La Chiesa Ambrosiana prega e ama il Papa e in questo momento trepido dell’inizio io credo che si verifichi la grazia della annunciazione - ha scritto -. La parola di Gesù invita i discepoli: “Ecco, io vi dico, alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura” . Certo il Papa raccoglie l’invito di Gesù e guarda il nostro tempo e il nostro mondo per riconoscervi l’opera di Dio».
Papa Leone XIV, che oggi «avvia il suo ministero, sa che deve essere il servo di tutti perché tutti siano uno: non si aspetta applausi e trionfi». “Insultati, benediciamo; perseguitati sopportiamo; calunniati, confortiamo”, prosegue la lettera. «Ecco i sentimenti che io immagino nel Papa e le intenzioni per cui preghiamo: perché nel turbamento sperimenti la grazia, nella interpretazione del mondo riconosca l’avvicinarsi del regno, nel servizio dell’unità trasfiguri le prove in dichiarazioni d’amore per la Chiesa».
LE PAROLE DI FONTANA
«Auguro a Leone XIV, a nome di tutti i lombardi, un sereno Pontificato come guida illuminata della Chiesa Cattolica, con la certezza che non gli mancheranno il coraggio e la forza per intraprendere questo nuovo percorso. Un percorso che lo vedrà impegnato nella promozione della pace, della giustizia e del bene comune». Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo la proclamazione del nuovo Papa.
PASQUARIELLO: «FARÀ BENE AL MONDO»
Il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello ha parlato di «una personalità completa che potrà fare molto bene alla Chiesa e al Mondo. Che renderà più semplice il dialogo per la pace tra i grandi del pianeta, ma che al tempo stesso ricorderà a tutti genitori l’importanza di dialogare con i propri figli».
CAIRATI: «LA NAZIONALITÀ NON CI INTERESSA»
«È una grande gioia. Oggi è stato eletto il Papa. Sono contento dell’elezione che è stata fatta. Un Papa Americano? A noi la nazionalità non interessa: il Papa è un uomo di Dio – ha commentato il prevosto di Legnano, monsignor Angelo Cairati –. La chiesa è Universale e inclusiva. Il nome che ha scelto ricorda Leone XIII, che ebbe il coraggio di scrivere, il 15 maggio 1891, la prima Enciclica Sociale della Chiesa, a tutela del mondo del lavoro, che diede il via ad un rapporto nuovo tra Chiesa e società: per quell’epoca fu un’innovazione perché aprì la Chiesa a nuovi rapporti con il mondo. Ora attendiamo di sapere quali saranno le sue nuove scelte».
“Habemus Papam”, 13 pagine dedicate all’elezione di Leone XIV sulla Prealpina di venerdì 9 maggio, in edicola e disponibile anche in edizione digitale.
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