IN TRIBUNALE
«Non tenere i soldi in casa». E ruba 117mila euro all’amico 92enne
L’uomo si è fidato aprendo un conto alle Poste. Poi i suoi risparmi sono sono finiti insieme a quelli della donna

«Io mi fidavo di lei, perché con suo padre eravamo come fratelli. Ma evidentemente ho esagerato con la fiducia. Avrei dovuto essere più furbo, ma qualcuno è stato più furbo di me». Nell’aula del Tribunale di Varese, davanti al giudice Luciano Lucarelli, un uomo di 92 anni ha puntato il dito contro la donna (una sessantina d’anni, amica di famiglia, che lo aiutava nelle faccende domestiche e lo accompagnava alle visite mediche) a processo con l’accusa di circonvenzione di incapace perché quattro anni fa gli avrebbe portato via tutti i suoi risparmi, 117.000 euro.
IL RAGGIRO
Soldi che l’anziano custodiva in casa e che lei lo convinse a portare in posta. «”Non tenerli qui, te li possono rubare, e poi perdi gli interessi” mi disse suo padre. Io mi sono fidato, e lei ha tradito la mia fiducia». Già, perché secondo l’accusa, tutto quel denaro, «dopo averlo contato insieme», fu depositato sul conto corrente del pensionato, in posta a Varese, ma poi fu spostato su quello dell’imputata allo sportello di Casciago, cointestataria del conto del novantenne («Ma quella non è la mia firma», ha detto lui).
IL PROCESSO
L’anziano, che dopo la morte della moglie è caduto in una profonda depressione e nel 2020 è stato anche ricoverato per il Covid, si è costituito parte civile con l’avvocato Jenny Cantù. Nella prossima udienza, a settembre, saranno sentiti i testimoni della difesa (avvocato Giuseppe Mangiameli), dai medici al personale delle Poste.
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