LA TROVATA
Dai cedri tagliati spunta Pinocchio
Il sindaco incarica gli artisti di ridare vita alle tre piante abbattute per motivi di sicurezza
È stata ultimata la prima scultura realizzata col tronco di uno dei tre cedri abbattuti per ragioni di sicurezza sul limitare del parco ex Opai.
È stato così avviato il progetto artistico finanziato grazie a una donazione di Natan Colombo, nipote di Vittorio Lazzarotto, appassionato benefattore di attività sociali e culturali e del patrimonio artistico e storico della comunità olgiatese.
Per volontà del sindaco Giovanni Montano e dell’assessore all’Ecologia Leonardo Richiusa, alcuni artigiani trasformeranno in sculture quel che resta dei vecchi alberi.
Dopo Pinocchio - stavolta vestito di cedro anziché di ciliegio - sarà il turno del Gatto con gli Stivali e di Cappuccetto Rosso: i tre personaggi rivivranno tutti nel legno delle imponenti piante che hanno accompagnato la vita degli olgiatesi per quasi un secolo.
Il sindaco Montano tiene a sottolineare che la sua amministrazione «ha dovuto a malincuore procedere al taglio dei magnifici cedri che delimitavano il parco.
Secondo le perizie tecniche potevano rappresentare un pericolo per la cittadinanza: oggi, però, l’arte lenisce il dolore e ridarà loro nuova vita».
«Con questo contributo voglio celebrare la memoria di mio zio Vittorio - rimarca Natan Colombo - che nella sua vita tanto si è speso per l’infanzia attraverso il suo impegno nel patronato scolastico e nella gestione dell’Opai. Le sculture lignee permetteranno ai bambini che ci passeranno accanto di vivere momenti di spensieratezza e allegria, in particolare in questo periodo purtroppo segnato dalla pandemia».
«Una metamorfosi creativa - aggiunge l’assessore Richiusa - che risponde a una duplice funzione: da una parte le sculture nei tronchi offriranno una nuova esistenza a piante che non ci sono più; dall’altra renderanno ancora più gradevole l’area verde del parco Opai. Un modo per trasformare una ferita in un’opportunità. A volte basta poco».
Gli amministratori tengono a puntualizzare che «tagliare una pianta dichiarata pericolosa da un agronomo significa pensare per prima cosa alla sicurezza pubblica. Comunque sia, è previsto il reintegro del verde: significa che per ogni essenza abbattuta ne verrà piantumata un’altra».
Il Piano del verde, fra l’altro, prevede un boschetto di 22mila metri quadrati, un vero polmone naturale nel centro del paese, da viale Lombardia a via Unità d’Italia. Un’iniziativa che andrà di pari passo col nuovo Piano della mobilità sostenibile.
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