AUTOSTRADA
L’A8, il rumore, la petizione: confronto a Olgiate
Il sindaco accoglie i cittadini: illustrata la proposta della copertura di 900 metri per ridurre l’inquinamento acustico

Accolti in Comune, a Olgiate Olona, i firmatari di una petizione popolare che chiede interventi per ridurre l’impatto ambientale e sociale dell’autostrada A8 Milano-Laghi: è una delegazione dei cittadini fortemente preoccupati dalle conseguenze che l’autostrada genera sul territorio.
Il sindaco Giovanni Montano e la sua amministrazione li hanno ospitati a Villa Gonzaga per discutere del problema e illustrare la proposta formalizzata dall’esecutivo ad Autostrade nel 2022: una copertura del tratto olgiatese dell’A8, sostenibile e modulare, per 900 metri, che porterebbe a una significativa riduzione dell’inquinamento acustico, limitando e quasi azzerando i rumori prodotti dai veicoli in transito, oltre ad assicurare un notevole miglioramento delle condizioni ambientali delle famiglie che vivono a ridosso. Non solo: dal punto di vista paesaggistico, è stato proposto di creare un parco lineare urbano, in grado di convertire la ferita.
«FERITA APERTA»
«L’autostrada A8 rappresenta da anni una ferita aperta nel cuore della nostra area urbana. Il suo carico di fumi, rumori e polveri crea disagi, disturbi e problemi quotidiani ai cittadini residenti», rimarca il sindaco Giovanni Montano. Le testimonianze dei cittadini confermano la gravità della situazione: «Il rumore e l’inquinamento, sia acustico che dell’aria, sono molto aumentati in questi anni, diventando ormai insopportabili», afferma Carla Colombo, tra i portavoce dei residenti. Le fanno eco Anna Di Cosmo e Lina Pizzolato: «C’è una polvere nera ovunque, che ogni giorno siamo costretti a togliere dai balconi; d’estate, inoltre, non si può dormire con le finestre aperte». Si spera nel ripristino delle barriere fonoassorbenti in pessimo stato e nella copertura dell’autostrada nelle aree oggi scoperte. Incontri con Regione Lombardia sono già stati avviati, raccogliendo la disponibilità dei funzionari. Non resta che incrociare le dita.
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