OLTRE - TELEVISIONE
Ale e Franz «Fuori tema»

A inizio gennaio dello scorso anno con «Nati sotto contraria stella» hanno portato in scena a Gallarate non solo una versione di Giulietta e Romeo di Shakespeare che aveva, come nel teatro elisabettiano, solo attori uomini sul palco. Ma anche il penultimo spettacolo della cinquantaduesima stagione del teatro delle Arti prima che l’epidemia legata al covid decretasse, con il lockdown, lo stop agli spettacoli dal vivo nelle sale italiane.
«La cosa più brutta di questi anni di carriera è stata proprio il blocco dei teatri che, oltre a tutti i problemi correlati, è stata un forte dispiacere», ammette Ale, del duo Ale e Franz. E qualcosa anche di «quel» teatro che non li ha visti autori del testo, ma, proprio nei panni il primo di Giulietta e il secondo di Romeo, portare in scena le parole shakespeariane, lo hanno trasportato in una delle otto puntate di «Fuori Tema», il programma settimanale che da martedì scorso è in seconda serata su Rai2 e che «celebra» e riassume i loro venticinque, quasi ventisei, anni di carriera.
«La scena del balcone di Giulietta e Romeo - aggiunge Franz - con i versi di Shakespeare, è nella puntata dedicata al tema dell’amore senza barriere, declinato in tutti i suoi sensi, anche come amore per il teatro».
Un programma originale, girato nello spazio del Teatro la Cucina, all’interno dell’ex refettorio dell’ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano, basato su un’alternanza di sketch che offriranno motivi di riflessione, ma non solo: accanto ad alcuni passaggi noti del repertorio del duo, molte nuove intuizioni e nuovi sviluppi «come desiderio - afferma Franz - di andare avanti, di rinnovarsi, di offrire cose nuove al pubblico, come segno di rispetto, e allo stesso tempo riportare le cose che rappresentano, più che ciò che siamo stati, ciò che siamo». Live, teatro, musica, fiction e jam session, e ospiti che vanno da Michele Bravi a Simone Cristicchi, da Davide Van De Sfroos a Francesco Tricarico, da Peppe Servillo ad Anastasio, da Samuel a Frankie hi-nrg mc.
«L’ospite - spiega Ale - non è presentato da noi, ma si presenta apparendo: parlando con lui si porta a capire la sua seconda passione, la sua seconda qualità artistica. E ci accompagna anche a scivolare nel tema di puntata, in cui si etra e che viene toccato solo alla fine, e che a volte è “pescato” dal nostro materiale, a volte attinto da testi di Diego Cugia. Abbiamo scelto canzoni e testi legati al tema della puntata, a volte noi suoniamo canzoni degli ospiti e recitiamo loro scritti». Proprio dal fatto di questo tema che cambia nel corso delle otto puntate e che appare chiaro solo alla fine nasce il titolo del programma “Fuori tema”: dal citato amore all’osare, dalla disabilità alla carezza, sempre declinati in modo originale.
E con l’accompagnamento di una live band diretta da Fabrizio Palermo, con Luigi Schiavone, Marco Orsi, Francesco Luppi e la vocalist Alice Grassi. La regia è di Elia Castangia.
Tutti i linguaggi, da quello teatrale a quello cinematografico, dalla musica agli aforismi vanno in scena. Nel segno della comicità tipica del duo. «Noi abbiamo osato sempre nel rispetto - sottolinea Franz -, convinti che non si possa ridere di tutto. In questa trasmissione abbiamo osato qualcosa di più, calcato un po’ le tinte per esempio sulla «televisione del dolore», abbiamo portato in scena situazioni particolari, scritto interviste impossibili con ospiti improbabili come Dante e Virgilio, Gesù e Giuda, Gesù e Lazzaro, ma senza vena provocatoria, con molta attenzione e con il massimo rispetto, ispirandoci un po’ alla comicità dei Monty Python».
Interviste impossibili che vedono Marco Bonadei nei panni dell’intervistatore nel format “Good Night Show” che diventa, come spiega Ale, una sorta di «Letterman fatto da noi, con ospiti, appunto, improbabili che rendono alta la surrealtà».
Il tutto con un’attenzione quasi cinematografica. Del resto, che nel futuro di Ale e Franz ci sia qualcosa di cinematografico è accennato da entrambi. «Un progetto su cui si è lavorato quest’estate, un progetto di film corale che si rifà a una direzione teatrale, in prossimità con Gabriele Salvatores e Rai Cinema».
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