DAL VIVO
Candlelight, la musica a lume di candela

La musica dal vivo è sempre multisensoriale. Lo spettatore non ascolta soltanto, ma si immerge in una situazione che coinvolge vista, ambiente circostante, desiderio di conoscenza. I concerti Candlelight hanno trovato una formula efficace per accrescere queste sensazioni. Le esibizioni a lume di candela di Fever, azienda specializzata nel settore dell’intrattenimento e della enlightexperience, offrono inediti orizzonti di fruizione della musica classica, grazie all’alternanza tra programmi più tradizionali e reinterpretazioni di artisti moderni.
Saranno proprio queste al centro del trittico che trasporterà l’esperienza Candlelight al Palazzo Visconti di Milano venerdì 20, sabato 21 e domenica 22 alle 19.30 e 21.30. Il progetto, presente in 90 delle più grandi città del globo, è giunto in Italia l’anno scorso, ottenendo subito un ampio successo di pubblico.
Complice un’atmosfera esclusiva, in cui l’esecuzione si svolge intorno a una costellazione di ammalianti lumicini elettrici. «La missione è quella di democratizzare l’accesso alla musica classica – spiega Malgorzata Jablonska, Fever Originals Senior Project Manager in Italia –. Da una parte abbiamo una sezione dedicata a programmi di Chopin, Vivaldi, Beethoven. Dall’altra c’è l’idea di tradurre la musica moderna in chiave classica, sempre con l’esecuzione di una formazione musicale come pianoforte e violoncello o quartetto d’archi. Cerchiamo di promuovere i musicisti che collaborano con noi, soprattutto dopo questo periodo molto turbolento legato alla pandemia. La nostra intenzione è anche quella di portare Candlelight al di fuori dei luoghi classici associati ai concerti: non solo auditori o sale concerto, ma anche luoghi più inaspettati».
In questa politica si inserisce la scelta del Palazzo Visconti, gioiello secentesco normalmente chiuso al pubblico che accoglierà nella successione delle tre serate un tributo ai Coldplay, uno a Morricone e uno ai Queen. Tutti eseguiti da un quartetto d’archi. «La nostra volontà – continua Jablonska – è sempre quella di collaborare con location uniche, speciali e particolari, e di valorizzare gli spazi delle città in cui siamo presenti. Per quanto riguarda la scelta dei programmi, ci piaceva dare l’opportunità di provarne uno diverso ogni sera». Immancabile «il tributo ai Queen, uno dei programmi preferiti a livello nazionale».
Una proposta varia, così come l’audience: «I concerti Candlelight sono accessibili a tutte le età e tasche, quindi l’idea è che siano un invito aperto a tutto il pubblico. Poi magari a un programma classico vediamo un pubblico più maturo, con una buona conoscenza del repertorio, mentre a un tributo ai Queen più del 70% dei partecipanti sono sotto i 40 anni. È una cosa di cui andiamo fieri, perché spesso è il primo approccio di queste persone alla musica classica».
Candlelight si prepara intanto ad allettanti novità: «Per la stagione estiva stiamo valutando una serie di concerti open air al Lago di Como. Stiamo esplorando anche la possibilità di diverse collaborazioni, sia con qualche cantautore conosciuto sia con organizzazioni legate al mondo della musica».
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