L’APPUNTAMENTO
Note e culture in versione light al Festival di Chiasso
Da oggi la 23esima edizione della rassegna di cultura e musica jazz

E siamo a 23. Il numero delle edizioni del Festival di Cultura e Musica Jazz di Chiasso lascia intendere tutto il prestigio che la rassegna della città ticinese è riuscita a conquistarsi negli anni, non solo coinvolgendo artisti internazionali, ma attirando anche un grande interesse fra gli appassionati di oltre frontiera. Chi è disposto a valicare il confine italiano per gustarsi questa versione light del festival – appena tre concerti, si spera ultimo ritocco causa pandemia – si segni sul calendario oggi, giovedì 10, venerdì 11 e sabato 12 marzo. La meta verso cui dirigersi? Il Cinema Teatro Centro Culturale Chiasso.
Organizzato in collaborazione tra il Dicastero Attività culturali del Comune e RSI Rete Due, che trasmetterà le esibizioni in diretta radiofonica, il festival ha deciso di intitolarsi Jazz Pass. Un nome di attualità, che forse vuole scongiurare gli scampoli dell’emergenza sanitaria. Si parte giovedì alle 21 con il trio del pianista francese Jacky Terrasson. Nato da padre transalpino e madre afroamericana, Terrasson è conosciuto soprattutto per la collaborazione con la cantante Cassandra Wilson, ma ha suonato anche con nomi noti del jazz, fusion e canzone d’autore. Si citino Michael Brecker, Mino Cinelu, Dee Dee Bridgewater e persino Charles Aznavour. Insieme a lui sul palco ci saranno il contrabbassista Geraud Portal e il batterista Lukmil Perez (biglietti 25 chf/euro).
Venerdì alle 21 sarà il turno di R:ED, progetto ideato ad hoc per il festival dal trombettista Nils Petter Molvær. Tra i capostipiti del nu jazz, in cui fonde gli stilemi del genere tradizionali alla musica elettronica, il 61enne norvegese ha raccolto intorno a sé una band formata da alcuni dei più stimati jazzisti della Svizzera italiana: Gabriele Pezzoli al piano e tastiere, Elia Anelli alla chitarra e Francesco Rezzonico al basso. Tutti e quattro avranno a disposizione un set di live electronics, attraverso cui sperimentare inedite sonorità elettroacustiche. Salito alla ribalta con il suo primo album solista Khmer, pubblicato nel 1997, Molvær ha partecipato a numerose incisioni, tra cui alcune con la pianista romana Rita Marcotulli e il batterista francese Manu Katché (biglietti 15 chf/euro).
Ultimo appuntamento sabato alle 21 con Viento y Tiempo del duo composto da Gonzalo Rubalcaba al pianoforte e Aymée Nuviola alla voce. La coppia di interpreti cubana rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello della contaminazione tra musica caraibica e dell’America nera. Scoperto da un grande del contrabbasso come Charlie Haden, il pluripremiato Rubalcaba ha collaborato con alcuni monumenti del jazz, da Dizzy Gillespie a Herbie Hancock, da Ron Carter a Jack DeJohnette. Di tutto rispetto il curriculum di Nuviola, che vanta anche un passato da attrice avendo interpretato qualche anno fa la protagonista di una soap opera dedicata alla cantante Celia Cruz. Cresciuta in una famiglia di musicisti, ha ricevuto quattro candidature ai Grammy Award, vincendolo nel 2020 con A Journey Through Cuban Music per il Miglior album tropicale tradizionale biglietti 25 chf/euro).
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