FESTIVAL
Just So: i bambini si sentono Peter Pan

«A farmene innamorare è stato lo spirito da Peter Pan che vi ho visto, la spensieratezza generale anche degli adulti e delle famiglie. E il fatto che fosse completamente all’aperto, non in piazze e strade, ma nella natura, in un connubio inedito fra questa e un festival che parla di cultura più che di avventura e sport».
A parlare della prima edizione Italia di Just So Festival, format internazionale nato nel Regno Unito nel 2009, è Francesca Porrini, titolare di Meraki Produzioni e direttrice artistica della manifestazione in programma l’11 e il 12 giugno dalle 10 alle 19 a Villa Castelbarco a Vaprio d’Adda. Un evento che ha al centro lo stretto legame tra educazione, intrattenimento e sostenibilità. Oltre venti attrazioni diverse in sette aree tematiche che, con eventi che si ripetono più volte al giorno, vanno dal circo al teatro, dalle letture alla musica, da giochi a squadre al family yoga, ai laboratori sensoriali, studiate per i bambini da 0 a 12 anni e per le loro famiglie come esperienze immersive nella natura.
E con, domenica 12, grazie alla collaborazione con l’associazione Fedora, la presenza di un interprete della lingua dei segni e mappe sensoriali per rendere due eventi accessibili a persone con disablità sensoriali. «Un segnale nei confronti dell’accessibilità», sottolinea Francesca Porrini. E per i piccoli fino a tre anni ci sarà un’area appositamente studiata, Bubusettete, con esperienze legate per esempio alla manipolazione o al travaso.
Anche l’identificazione e la scelta della location sono pensate in linea con lo spirito del Just So Festival, già replicato tra l’altro in Brasile, Stati Uniti e Nuova Zelanda. «Villa Caselbarco a Vaprio d’Adda - prosegue la direttrice artistica dell’evento italiano - è molto grande, bella, già usata per matrimoni e diversi eventi. E ha all’interno della tenuta un bosco che era la riserva di caccia dei nobili, con quelle caratteristiche di selvaggio che volevamo. Ci vivono volpi, scoiattoli, settanta daini allo stato brado, e ci sono due grandi prati e una foresta dove si sviluppano le aree a contatto con la natura».
Perché il senso del festival, conclude Francesca Porrini, «è quello di una giornata fuori dalla propria “area comfort”, in spazi aperti, anche se alcuni sono coperti, e con eventi che si svolgeranno anche in caso di pioggia. Perché il recupero della natura è anche questo: esplorare. Anche inciampando nel bosco, o trovando le ortiche».
Filo conduttore dell’esperienza è il Carnevale degli Animali e ogni partecipante, invitato a presentarsi con un travestimento a tema, sceglierà una squadra di appartenenza tra rane, volpi, gufi, leoni e api.
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