DA CONOSCERE
Torna la dinosauri-mania

Henry è un Hypacrosaurus, un dinosauro ornitopode della famiglia Hadrosauridae. Il nome scientifico gli fu dato nel 1910, dal paleontologo che ne scoprì i primi resti: il significato è «vicino alla lucertola più alta». Lo scheletro ricostruito di Henry, raccolto dai nativi dei Piedi Neri Riserva indiana in una cava nel Montana, è stato battuto all’asta nel dicembre dell’anno scorso. E non è stato l’unico. Nel dipartimento Naturalia-Mirabilia di Cambi Casa d’Aste non è una novità la passione che, anche in Italia, circonda questo tipo di oggetti.
«Sicuramente l’ispirazione è quella della Wunderkammer - spiega Iacopo Briano, direttore del dipartimento di Naturalia della maison -, che è un gusto che attraversa l’Europa negli ultimi quattro secoli e ritorna in settori quasi inaspettati, da un’installazione di arte contemporanea alla moda a una vetrina di Hermès a Parigi: ci sono molti piccoli riferimenti. La «Mirabilia» è l’amore, la passione, la fascinazione che l’uomo ha sempre avuto per il mondo naturale, la meraviglia che suscita un oggetto naturale che può essere il fossile vestigia di un mondo che non conosciamo più e che è stato del nostro passato, allo scoprire in una roccia resti di un essere vivente, al minerale, alla bellezza racchiusa in una roccia, la pietra preziosa, piuttosto che la meraviglia del mondo marino, del corallo, architettura incredibile creata dagli animali, dell’ala di una farfalla, di una composizione di insetti. Tutto quello che nel mondo naturale ci attira, ci attrae, ci porta a collezionarlo e a possedere questi oggetti naturali è un’esigenza che viene da lontanissimo per l’uomo: è l’affascinarsi nel mondo della natura».
Ci sono sepolture preistoriche con oggetti che si sono rivelati fossili raccolti dall’uomo, appunto, preistorico, anche se, sottolinea Briano, in questo settore «la collezione moderna nasce nell’Ottocento, quando si inizia a comprendere il fossile scientificamente, quando le nuove teorie scientifiche ci portano a dire che quelli sono resti di animali di milioni di anni fa e questo collezionismo di afferma in maniera importanti». Per musei, gallerie private, ma anche collezionisti che in casa si portano finanche, appunto, un dinosauro.
«I dinosauri - ammette Briano - sono in assoluto «l’articolo» che sta destando maggiore interesse: due mesi prima dell’asta con Henry, nell’ottobre dell’anno scorso, all’asta a Parigi si è venduto un triceratopo» e nel 2020 Christie’s con un dinosauro ha «fatto» 32 milioni di euro.
«E c’è una fetta di collezionisti non in senso stretto - spiega Briano -, ho pochissimi clienti che collezionano serialmente, ma piuttosto che vogliono esemplari sempre diversi. Ultimamente sono soprattutto nel mondo dell’arte contemporanea e del design che desiderano inserire nella loro collezione un esemplare eccezionale di storia naturale. Assistiamo a sempre meno collezionisti monotematici si un periodo o una tipologia e invece sempre più attratti da ciò che è bello e parla alla propria sensibilità».
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