LA TRAGEDIA
Varese: «I soccorsi non sono stati tempestivi»
La testimonianza della vicina di casa di Lavinia Limido: «Era devastata in viso»
«Mio figlio ha sentito un grido, mi ha chiamato: Lavinia era in mezzo alla strada accovacciata, io ho visto questo ragazzo sopra di lei e pensavo la stesse picchiando. Già così era grave, ma poi ci siamo accorti che aveva un coltello in mano e lo stava usando contro di lei e abbiamo visto che era Lavinia»
Stephany Mangeri, vicina di casa, è stata testimone della tragedia avvenuta ieri, lunedì 6 maggio, in via Menotti.
«In tanti sono arrivati per salvare Lavinia: mio figlio ha preso un bastone, poi è arrivo anche un altro vicino di casa e soprattutto il papà di Lavinia che ha cercato di allontanarlo. Ma lui andava avanti con i colpi» aggiunge la donna.
«Poi - afferma Stephany Mangeri - si è allontanato e ho visto la macchina che sbandava a destra e a sinistra verso l’altro lato della via. Io ero con Lavinia e ho tentato di soccorrerla insieme a un’altra signora che vive qua. L’abbiamo fatta entrare a casa nostra e si è seduta sul pavimento: era devastata in viso, ma continuava a ripetere di andare da suo papà per proteggerlo e salvarlo».
E ancora: «Tutto si è spostato in fondo alla strada, dove non potevo vedere, ma la mattanza è continuata nei confronti del padre, che poi ha avuto la peggio. È stata una cosa pazzesca, ho chiamato due volte i soccorsi, per la precisione la prima alle 12.42, per denunciare l’episodio. “Venite subito, c’è una strage” ho detto, ma l’intervento, purtroppo, non è stato tempestivo».
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