LE CERIMONIE
Ospedali, Gallarate e Busto si rinnovano
Doppio taglio del nastro: nuova Rianimazione al Sant’Antonio Abate, nuovo acceleratore lineare per la radioterapia al Circolo

Doppio taglio del nastro per il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana negli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio alla presenza del direttore generale dell’Asst Valle Olona, e delle autorità civili e religiose dei due Comuni.
A Gallarate è stata inaugurata la nuova Rianimazione, a Busto il nuovo acceleratore lineare.
SPESA DI QUASI OTTO MILIONI
Gli interventi sono finanziati da Regione Lombardia con un investimento complessivo di 7.600.000 euro. Di questi i 4.800.000 per il presidio di Gallarate sono comprensivi della futura ristrutturazione del Pronto Soccorso. Tutto ciò comporterà un raddoppio della attuale superficie e la separazione dei percorsi. Per il nosocomio di Busto Arsizio a disposizione ci sono 2.800.000 euro.
LE PAROLE DI FONTANA
«Queste due inaugurazioni - ha detto il presidente di Regione Lombardia - testimoniano la capacità di reazione del nostro Sistema sanitario regionale dopo la pandemia da Covid-19. Potenziare la sanità territoriale significa anche fare crescere e migliorare i nostri ospedali. Questo vuol dire incrementare la loro attività e rendere efficace il percorso di continuità assistenziale e la presa in carico globale dei pazienti. Regione Lombardia dimostra così di saper condurre queste esigenze verso soluzioni di grande attenzione ed equilibrio».
Il presidente della Regione ha spiegato poi che il cantiere della rianimazione di Gallarate è concluso. Ai cittadini sarà così consegnata un’importante opera di rinnovamento impiantistico, tecnologico e strutturale in un’area che, proprio a seguito della pandemia, merita attenzione.
La terapia intensiva è stata raddoppiata e con il trasferimento dei letti partirà la seconda fase del progetto per strutturare più efficacemente l’attuale Pronto Soccorso. L’acceleratore lineare in Radioterapia dell’ospedale di Busto Arsizio consentirà invece un miglioramento delle cure, con effetti collaterali meno significativi e soprattutto aumento della sopravvivenza dei pazienti.
LA RIANIMAZIONE A GALLARATE
La nuova Rianimazione di Gallarate ha otto posti letto ed è in grado fornire cure complesse a circa 250 pazienti. L’intervento, avviato nel luglio 2020, ha riguardato la ristrutturazione di una porzione del 4° piano del padiglione Polichirurgico. La superficie del nuovo reparto è di circa 800 metri quadrati, pari a circa il doppio dell’area occupata in precedenza. Oltre al completo rinnovamento della parte edilizia e impiantistica, nel progetto è stata inserita la realizzazione di un nuovo impianto elevatore e la ristrutturazione di uno esistente, in diretto collegamento col Pronto Soccorso.
L’aspetto ambientale più significativo è dato dall’introduzione della luce naturale, mentre l’aspetto strutturale più importante verte sul potenziamento delle dotazioni elettromedicali al letto del paziente (sistemi per emodialisi, sistemi per ventilazioni diversificate, supporti video per procedure diagnostiche). È stata, inoltre, realizzata una sala attrezzata in modo specifico per eseguire procedure complesse e di breve durata in pazienti non necessariamente destinati alla rianimazione, ma che richiedono gestioni specialistiche e strumentali proprie della rianimazione stessa.
ACCELERATORE LINEARE RADIOTERAPIA BUSTO ARSIZIO
Il nuovo acceleratore lineare della Radioterapia dell’ospedale di Busto Arsizio, utilizzato nella cura dei tumori maligni, è in grado di effettuare trattamenti radianti di estrema precisione. L’apparecchiatura è infatti dotata di sistemi di controllo in tempo reale dei movimenti degli organi interni del paziente e della superficie corporea. Il tutto è gestito da un sistema di controllo informatico di ogni fase del percorso di cura, dal dato clinico a quello tecnico-dosimetrico, ai fini cioè di una sempre maggiore garanzia di qualità e di sicurezza delle terapie. Tali caratteristiche permettono di effettuare trattamenti sempre più focalizzati sul bersaglio tumorale da trattare. Molteplici infine le ricadute positive per il malato: effetti collaterali ridotti, migliore controllo della malattia neoplastica e sopravvivenza degli oltre 600 pazienti trattati.
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