TRIBUNALE
Maltrattamenti e spese folli: le angherie del padre-padrone
Quarantanovenne varesino a processo. Un figlio della compagna: «Eravamo cinque maggiordomi al suo servizio»

«Il compagno di mia madre stava tutto il giorno sdraiato sul divano, c’era persino la sua sagoma sui cuscini. Quando si svegliava e andava in bagno, io mi dovevo alzare a preparargli il caffè. Noi eravamo cinque maggiordomi al suo servizio. E se mia madre ci difendeva, prendeva gli schiaffi». A raccontare, oggi venerdì 11 marzo in tribunale a Varese, la convivenza forzata con quello che considera un padre-padrone è stato un ragazzo di 27 anni che fino al giorno in cui ha trovato la forza di andarsene di casa con la sorella ha dovuto subire i soprusi del nuovo compagno della mamma (che con lui ha avuto due figli, dopo i primi due dal precedente matrimonio). Un padre-padrone che è ora a processo per maltrattamenti in famiglia.
COMPLEANNO IN LACRIME
«Il giorno del mio diciottesimo compleanno l’ho trascorso nella mia camera a piangere. Il motivo? Io stavo mangiando il pollo con le posate mentre lui pretendeva che usassi solo le mani. “Chi ti credi di essere, principino del ca...”, mi ha urlato. E mi ha vietato di uscire per andare a festeggiare con i miei amici che mi aspettavano».
GRATTA E VINCI E SIGARETTE
Un uomo (49 anni di Varese) che, stando al racconto del giovane, passava le giornate a fumare e bere caffe nell’appartamento della nuova compagna a Varese, senza disdegnare lo shopping, sempre a spese della donna. «Ricordo che mia madre vendette un terreno e incassó 800mila euro. Lui acquistó tre Harley Davidson e un Defender. Voleva anche comprarsi un Rolex ma mia mamma non era d’accordo - ha proseguito - Quando ho iniziato a lavorare, guadagnavo mille euro al mese: 100 li tenevo per me, il resto lo davo in famiglia. E lui, quando avevo 13/14 anni, mi mandava in tabaccheria a comprare 600 euro di Gratta e vinci, oltre a due-tre stecche di sigarette».
RICHIESTE DI SOLDI E PERCOSSE
Le richieste di soldi - aveva raccontato la donna in una precedente udienza - erano continue, e se il denaro non arrivava, arrivano le percosse e le ingiurie. Per far fronte ai debiti e alla smania di acquisti di lui, lei ha dovuto vendere anche due case in Sardegna e un’altra proprietà in Brianza. La donna e i figli di prime nozze si sono costituiti parte civile con gli avvocati Chiara Di Giovanni e Gloria Menegazzo. L’uomo, difeso dall’avvocato Maurizio Vannetti, sarà sentito nelle prossime udienze.
© Riproduzione Riservata