LA DIFESA
Parabiago, «Linciato sui social: adesso denuncio io»
Il cacciatore che ha ucciso rottweiler ora ha paura
«Sei un bastardo. Che tu sia maledetto. Che siano maledetti i tuoi figli e tutta la tua stirpe. Sei una testa di c..., che tu possa morire!». Sono alcuni dei messaggi che da domenica piovono a decine all’indirizzo del cacciatore di 44 anni che ha sparato e ucciso un rottweiler nel parco del Roccolo. Già domenica l’uomo se l’era vista butta: dopo aver sparato era stato raggiunto dalla famiglia proprietaria del cane, poi attorno a lui si era formato un capannello di perone.
«Il mio cliente ha avuto paura - racconta l’avvocato Emanuele Valli -. È stato spintonato e insultato, la notte l’ha passata al pronto soccorso in stato di shock. Ma il peggio doveva ancora venire: perché evitato il linciaggio al parco, si è scatenato quello sui social». Domenica il 44enne ha aspettato che arrivassero i carabinieri, ha fornito le sue generalità e ha consegnato il fucile con cui aveva sparato. «Poche ore dopo i carabinieri sono stati a casa sua e hanno confiscato le armi che deteneva regolarmente - continua Valli -. Dal nostro punto di vista non ci sono dubbi sul fatto che si sia trattato di un incidente». Secondo la ricostruzione del cacciatore, la giornata era ormai finita ed era arrivato il momento di tornare all’auto parcheggiata, quando all’improvviso ecco spuntare il cane che lo punta e si mette a ringhiare. Il 44enne cerca di prendere tempo, ma il cane comincia a corrergli contro. E così lui si spaventa, e dal momento che ha un solo colpo a disposizione invece di sparare in aria spara verso terra, colpendo l’animale. «Stiamo parlando di un rottweiler - continua Valli -. Una specie pericolosa, che se avesse voluto attaccare avrebbe potuto ferire il mio cliente in modo grave. Se fossero stati rispettati la legge e il regolamento del parco, cioè se il cane fosse stato tenuto a guinzaglio e con la museruola, adesso sarebbe stato ancora vivo».
La famiglia proprietaria del rottweiler ha denunciato il cacciatore per uccisione di animale, ma visto quello che si è scatenato dopo, adesso il cacciatore intende sporgere a sua volta una denuncia ipotizzando il reato di minaccia . «Io ci vedo anche l’associazione a delinquere - afferma Valli -. Più di cento persone stanno partecipando da giorni a una campagna d’odio che trovo immotivata e preoccupante. Il cacciatore ha sparato, ma se il cane fosse stato al guinzaglio non sarebbe successo nulla. Questo però non sembra preoccupare chi si sta scatenando nei messaggi sui social. Il mio cliente adesso ha paura che qualcuno possa passare dalle parole ai fatti, aggredendolo per strada o sotto casa».
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