L’OPERAZIONE
Sgominata la banda delle ville
Quattro arrestati, avevano colpito anche a Parabiago. Il capo un albanese di Legnano
Fu particolarmente violento l’assalto che Cesk Thani, albanese trentaduenne residente a Legnano, mise a segno con i suoi complici nella villetta abitata da una coppia di anziani.
Accadde il 14 giugno dell’anno scorso, il colpo fallì perché la proprietaria di casa riuscì a raggiungere la stanza da letto, chiudere la porta a chiave e ad affacciarsi al balcone gridando «aiutateci, correte a salvarci».
A meno di un anno di distanza da quell’episodio che scosse il paese, i carabinieri di Alessandria e di Casale Monferrato, coordinati dalla procura di Vercelli, hanno smantellato la banda capeggiata da Cesk, noto come Occhi di Ghiaccio, tanto penetrante e algido è il suo sguardo: quattro le ordinanze di custodia cautelare eseguite, i suoi connazionali sono stati prelevati in Piemonte mentre il trentaduenne è stato stanato sul territorio dove si era trasferito da un po’.
Ora è in carcere a Busto Arsizio, in attesa dell’interrogatorio per rogatoria del gip Piera Bossi. Gli inquirenti contestano a tutti l’associazione a delinquere finalizzata alle rapine a mano armata in abitazione, la detenzione e il porto illegale di armi, oggetti atti ad offendere ed arnesi atti allo scasso, la ricettazione e le lesioni personali aggravate.
La brutalità con cui i quattro agivano, secondo gli investigatori, era priva di freni e la loro impostazione criminale era di tipo militare: ruoli, compiti e incarichi erano stabiliti con grande attenzione, con la rigidità dei soldati insomma. In conferenza stampa, gli investigatori li hanno definiti “imprenditori” del settore delinquenziale.
Numerosi gli episodi contestati negli atti del fermo, commessi ovunque tra Lombardia e Piemonte. Gli uomini di Occhi di Ghiaccio mascheravano le loro fattezze con le calze a maglia, con i tradizionali collant di nylon, con i passamontagna. Tra i quattro c’era sempre qualcuno con una pistola in pugno, ma aggredivano anche con piedi di porco, bastoni, spranghe. L’anno scorso a Parabiago saltarono addosso alla badante appena uscita dal cancello della villetta picchiandola selvaggiamente con mazze di legno, tirandola per i capelli, trascinandola all’interno dell’abitazione che volevano derubare. L’anziana padrona, comprendendo subito cosa stesse accadendo, scappò al piano superiore e iniziò a strillare costringendoli così alla fuga.
Il gruppo disponeva di due basi logistiche e si avvaleva della collaborazione di numerosi basisti, soprattutto connazionali. «Si tratta di un’operazione di alto livello - ha sottolineato il colonnello Michele Angelo Lorusso, comandante provinciale dei carabinieri di Alessandria - a carico di soggetti pericolosi che agivano in modo seriale».
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