PARABIAGO
Villoresi, nuova stretta sui tuffi
Il sindaco Cucchi preoccupato: «Comportamenti dissennati possono sfociare in tragedie»

«I canali servono per irrigare i campi, non certo per farci il bagno». Molto sinteticamente e chiaramente, il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi è intervenuto per risolvere un equivoco che regolarmente ritorna durante l’estate, quando la morsa del caldo si fa sentire: «Il divieto di balneazione lungo il Villoresi è permanente e ci è sempre stato. Fare il bagno, nella maggior parte dei casi, diventa molto pericoloso per la forza della corrente in prossimità di ponti e cascate artificiali. La sicurezza, innanzitutto, è garantita a partire dai nostri comportamenti. Come amministrazione comunale emettiamo ordinanze, provvediamo ai controlli e posizioniamo cartellonistica ben evidente, ma se non c’è collaborazione e responsabilità nel rispettare i divieti, assisteremo sempre a incidenti spiacevoli che, qualche volta, significano perdite di giovani vite», sottolinea Cucchi.
L’ultimo salvataggio
Proprio di recente si è infatti registrato il salvataggio di un giovane che si era incautamente avventurato nelle acque del canale Villoresi, in territorio di Busto Garolfo, infrangendo i divieti di balneazione, rimarcati anche dal presidente del consorzio Ticino Est Villoresi, che gestisce l’intera rete dei canali e delle chiuse, Alessandro Folli: «I corsi d’acqua artificiali sono caratterizzati dalla presenza, in alcuni tratti, di correnti particolarmente insidiose in grado di mettere in difficoltà anche i nuotatori più esperti. La presenza inoltre di manufatti per la regolazione idraulica e la configurazione strutturale delle sponde, che rendono disagevole la fuoriuscita dall’alveo dei canali, accrescono notevolmente i pericoli per quanti vi si immergono».
Un altro episodio che non è passato inosservato si è verificato alla diga del Panperduto, a inizio giugno, quando alcuni ragazzi sono stati sorpresi in acqua: «Dinnanzi alla gravità dell’accaduto, il Consorzio intende procedere con la formalizzazione di un esposto alle forze dell’ordine, confidando in questo modo di scongiurare comportamenti dissennati, che possono facilmente sfociare in vere e proprie tragedie», afferma il presidente.
Gli fa eco il nuovo direttore generale dello stesso consorzio, Valeria Chinaglia: «Il divieto di balneazione vigente su tutto il reticolo regolato dal Consorzio è una misura assolutamente necessaria a tutela della vita umana, come attestano i dati poco rassicuranti relativi alla morti per annegamento registrate costantemente. È fondamentale l’osservanza, anche da parte dei più giovani, delle regole che impediscono l’ingresso nelle acque dei canali. Si tratta di una pratica estremamente pericolosa».
Atteggiamenti responsabili
Oltre al divieto di balneazione, il consorzio raccomanda atteggiamenti più responsabili lungo le alzaie: «Complici il clima favorevole e la voglia di tornare alla normalità, da diverse settimane si assiste ad affollamenti in prossimità dei canali: pedoni, runner e ciclisti che molto spesso faticano a condividere il transito sulle strade alzaie in modo civile. Il traffico e il notevole afflusso di persone, l’elevata velocità delle bici e la disattenzione generale sono alla base di alcuni incidenti occorsi, tra cadute e urti, all’inizio di giugno sui navigli, nell’Alto Milanese, che avrebbero potuto comportare conseguenze molto gravi».
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